La questione degli orsi detenuti in Trentino torna a far discutere.
Una vastissima area immersa in una vera e propria oasi naturale che sorge tra foreste, colline e stagni dove i tre orsi potrebbero riacquistare quella semi libertà ormai pressochè dimenticata. L'apertura di Fugatti alla proposta della Bardot, seppur raccogliendo diversi consensi e qualche critica da chi li vorrebbe semplicemente liberi, ha spiazzato. Nel dicembre scorso, infatti, a seguito delle vicende legate alla cattura dell'orso ribattezzato "Papillon", la Bardot non aveva lesinato pesanti critiche in merito alla gestione dei plantigradi operata dalla Provincia Trentina. "Quello che si fa subire agli orsi innocenti, aveva scritto in una lettera aperta, non è soltanto spregevole e inumano ma anche una appropriazione indebita e un gravissimo abuso che deve cessare immediatamente".
Inutile dire che, quei toni, non avevano raccolto i favori di quel Fugatti che, invece ora, sembra aver apprezzato quelli di quest'ultima missiva nella quale, la Bardot, espone i propri intenti in maniera più cordiale, proponendo quella condizione che potrebbe allontanare dall'Italia quegli orsi, per sempre. "Signor presidente, scrive la Bardot, ho preso conoscenza della Sua risposta alla lettera aperta attraverso i media italiani. Accettiamo con piacere il suo invito a venire in visita dal Lei". E poi, "possiamo offrire le migliori condizioni per accogliere M49, M57 e Dj3 ai quali, tra l'altro, verrà attribuito un nome che non sia più quello di matricola da prigioniero". La disponibilità di Fugatti, ad accogliere la proposta della Bardot, è spiegata da lui stesso. "Ringraziamo Brigitte Bardot. Fa piacere, ha sottolineato, che di tanto in tanto, si passi dalla semplice esternazione del dissenso al livello ben più impegnativo della proposta. Naturalmente, ha concluso, a patto che sia di fatto sostenibile. Saranno gli esperti a stabilirlo".