​La "guerra" dei gatti tra Ucraina e Russia, sui social video dei felini al fronte tra propaganda e ricerca di donazioni

Gli amici felini, infatti, sembrano aiutare i militari ucraini da un punto di vista soprattutto emotivo, dando un supporto capace di attirare donazioni per l'esercito

Giovedì 25 Gennaio 2024
La guerra dei gatti, ha iniziato Kiev, ora risponde Mosca: felini usati per supporto e propaganda

C'è un nuovo terreno di "scontro" sul quale si sta combattando l'ormai estenuante guerra tra Russia e Ucraina: quello dei gatti.

I felini domestici, infatti, sono ormai stabilmente arruolati tra le linee dei due eserciti, con intenti piuttosto diversi. Del resto, le guerre non si combattono soltanto con proiettili, missili e bombe, ma anche e soprattutto con la propaganda. 

Gattini ucraini

Sui canali social ucraini, i gatti spopolano ormai da mesi come delle verie e proprie super star. In particolare, nei video e nelle foto in cui vengono ripresi in compagnia dei soldati sul fronte raggiungono un altissimo numero di interazioni.

Gli amici felini, infatti, sembrano aiutare i militari ucraini da un punto di vista soprattutto emotivo, dando un supporto capace di attirare donazioni per l'esercito. Ad essere vincente è specialmente la loro tenerezza, in grado di far mettere le mani al portafoglio a moltissime persone. 

Come se non bastasse, i gatti sul fronte rappresentano anche un ottimo deterrente contro i topi, grave minaccia sia per le scorte di cibo che per la salute. 

La risposta russa

La Russia non ha fatto attendere più di tanto la sua risposta: negli ultimi tempi ha iniziato a mostrare i propri soldati in compagnia di gatti, anche in questo caso con l'obiettivo di "umanizzare" il proprio esercito, dipinto come estremamente atroce dalla propaganda ucraina e non solo. 

Spesso i gatti da guerra sono randagi, rimasti orfani di padrone a causa del conflitto, che vengono "adotattati" dai due eserciti.

La testimonianza

Oleksandr Yabchanka, un medico da combattimento dell’esercito ucraino, ha affermato: «Quando questa piccola creatura spaventata viene da te, in cerca di protezione, come puoi dire di no? Siamo forti, quindi proteggiamo gli esseri più deboli, che si sono trovati nelle nostre stesse terribili circostanze, solo perché i russi sono comparsi sulla nostra terra». Parole che confermano l'intento fortemente propagandistico di queste azioni, volte ad attirare simpatie e donazioni. 

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