Non vuole dargli i soldi per i videopoker, il compagno la massacra di botte: arrestato

Martedì 14 Dicembre 2021 di Patrizia Pennella
Non vuole dargli i soldi per i videopoker, il compagno la massacra di botte: arrestato

Non ha voluto dargli altri soldi, da dilapidare al videopoker o acquistando gratta e vinci nell'illusione di poter realizzare chissà quale desiderio.

Era stanca di vedere tutto quel denaro che se ne andava via. Ma quando ha detto al suo compagno che non gli avrebbe dato un altro centesimo lui ha iniziato a tirarle violenti calci a una gamba. Poi le ha categoricamente vietato di uscire di casa per andare al pronto soccorso, né ha voluto farle chiamare il 118.

Per la donna, una signora di origine ucraine che vive stabilmente a Pescara, quello dell'altra sera è stato l'ultimo pestaggio di una lunga serie. Da tempo il suo compagno, B.J., un tunisino di 44 anni, ha iniziato a picchiarla, diventando sempre più aggressivo. Lei non è riuscita a sottrarsi dalla furia dell'uomo, ma ad aiutarla ci ha pensato il padrone dell'appartamento in cui la coppia vive: ha sentito la donna gridare e ha deciso che era tempo di intervenire. Così ha chiamato la sala operativa della questura che immediatamente ha inviato una pattuglia della volante sul posto: gli agenti, vista la situazione, hanno immediatamente arrestato il tunisino, per maltrattamenti contro familiari o conviventi. Poi, con il coordinamento del dirigente Paolo Robustelli, hanno iniziato ad ascoltare sia la signora che il padrone di casa.

E' stata lei a raccontare di quel fiume di soldi spesi in tabaccheria e alle macchinette del video poker e della difficile situazione in cui, da mesi, si trova a vivere. Il padrone di casa, da parte sua, ha riferito di aver assistito ad almeno sei pestaggi nelle ultime settimane. Episodi di violenza nel corso dei quali l'uomo avrebbe anche spaccato oggetti che si trovavano nell’appartamento. Nel corso dell'udienza di convalida, ieri mattina, il giudice ha disposto nei confronti di B.J. le misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

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