SAN BENEDETTO DEI MARSI Sospensione temporanea della caccia al cinghiale, nell’area frequentata dai due orsi, figli di Amarena, per permettere loro di continuare a crescere senza essere disturbati e senza rischiare la vita. «Facendo seguito alla richiesta del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise di assicurare le migliori condizioni di tranquillità e tutela della coppia di giovani orsi marsicani, orfani della femmina Amarena, dopo aver incontrato il mondo venatorio, che ringraziamo per la sensibilità mostrata, si è convenuto di sospendere la caccia al cinghiale fino al 30 novembre prossimo all’interno di aree circoscritte ricomprese nel territorio dei comuni di Pescina, Gioia dei Marsi e Lecce dei Marsi, con l’impegno ad attivarsi immediatamente, per il recupero dei giorni di sospensione nel mese di gennaio».
E’ quanto dichiarato dal vicepresidente della Giunta regionale abruzzese e assessore alla Caccia, Emanuele Imprudente e dal presidente del Pnalm, Giovanni Cannata.
Così come l’ Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, sottolineando che si tratta di esemplari appartenenti a una specie protetta, che si trovano in un momento molto delicato. Che hanno subito la morte della mamma due mesi fa e, nonostante tutto, rimanendo insieme, sono riusciti a sopravvivere. «Evidenziamo- si legge nella nota Oipa- che lo scorso ottobre, sono state introdotte sanzioni penali specifiche per l’uccisione, la cattura o la detenzione dell’orso marsicano. E quindi, sembra contraddittorio che dopo neanche un mese dall’inasprimento delle sanzioni, si possa cacciare nelle zone dove vivono anche gli orfani di Amarena».