Delitto Ciammaichella, indagati l'uomo che ha trovato il cadavere e un'amica

Domenica 14 Novembre 2021 di Alfredo d'Alessandro
Delitto Ciammaichella, indagati l'uomo che ha trovato il cadavere e un'amica

Il vicino di casa che ha trovato il cadavere e chiamato i soccorritori, di 47 anni, e una donna che abita nello stesso stabile, e che conosceva la vittima, di 57 anni, sono i destinatari dell'avviso di garanzia firmato dal sostituto procuratore Giuseppe Falasca in vista dell'autopsia sul cadavere di Francesco Ciammaichella che sarà affidata domani alle ore 13 al medico legale Cristian D'Ovidio, a Chieti.

L'ipotesi di reato è omicidio volontario.

I due indagati (si tratta di un atto dovuto in questa fase e che permette di partecipare al l'autopsia tramite un consulente) erano stati i primi ad essere sentiti come persone informate sui fatti la sera del 10 novembre, tre ore dopo il ritrovamento del corpo senza vita, con una ferita alla testa, di Ciammaichella, 40 anni, che viveva da solo e senza energia elettrica in un monolocale di via Albanese, dentro il palazzo grigio delle cosiddette case parcheggio del Comune. 

All'uomo ieri mattina i Carabinieri, che indagano, hanno sequestrato durante la perquisizione le scarpe che indossava quel giorno e alcuni indumenti, compresa la biancheria stesa ad asciugare, alla ricerca, evidentemente, di tracce ematiche. Il 47enne era molto amico di Ciammaichella ed è stato proprio lui a trovare il corpo senza vita e tanto sangue. Assistito dall'avvocato di fiducia Marco Femminella, il quarantasettenne si dice pronto a dimostrare la propria estraneità anche perché i due erano amici e fra di loro non c'erano mai state liti. Il noto penalista, dal canto suo, a proposito del sequestro degli indumenti, tre dei quali repertati nella stessa busta ovvero una maglia intima di colore grigio, una maglia bianca a maniche lunghe e una maglia con stampa, dice: Mi desta grande perplessità l'acquisizione di indumenti personali e delle scarpe - sottolinea l'avvocato Femminella - atteso che è pacifico che è stato (l'indagato ndr) sulla scena del crimine e che quindi si possa essere contaminato di parti ematiche organiche della vittima. E quindi è un accertamento che può diventare fuorviante. 

Ma cosa accade quel pomeriggio? Secondo la ricostruzione difensiva la porta del monolocale di Ciammaichella è accostata, allora il vicino, che per sei giorni era stato a casa della madre per curarsi una bronchite e che vuole andare a trovare l'amico, lo chiama ma non riceve alcuna risposta e così entra e davanti al cucinino trova il corpo riverso in mezzo al sangue. Si spaventa, trovare l'amico morto lo lascia scioccato, e pensando che si possa trattare degli effetti di una overdose, dà l'allarme ma il 118 una volta sul posto non può che constatare il decesso. Fra i due, a quanto pare, ci sono sempre stati buoni rapporti, mai una lite e dunque che motivo avrebbe avuto per ucciderlo? Il punto è che è stato sulla scena del crimine e quindi è probabile che le sue scarpe siano sporche di sangue. E dal momento che si frequentavano non sarà difficile trovare tracce di Dna nelle rispettive abitazioni. La difesa ha nominato come consulente per l'autopsia Luigi De Pascalis. Quanto al ruolo della donna indagata, sicuramente conosceva Ciammaichella, forse, si dice, lei era la sua unica amica nel contesto di una vita riservata e ai margini. Per quanto riguarda i familiari di Ciammaichella, parti offese nella vicenda, ovvero fratello, sorella e cognato possono, se lo riterranno, nominare un consulente in vista dell'autopsia che dovrà portare luce su una vicenda che ha ancora troppi lati oscuri. 

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