Movida violenta a Jesolo, lo sparatore gira armato in un negozio Guarda il video Zaia: «Coinvolgiamo l'esercito»

JESOLO - Indagini a tappeto sulla sparatoria nel centro di Jesolo di martedì notte con un uomo ferito: l'episodio è avvenuto la notte scorsa in via Verdi e ha...

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JESOLO - Indagini a tappeto sulla sparatoria nel centro di Jesolo di martedì notte con un uomo ferito: l'episodio è avvenuto la notte scorsa in via Verdi e ha avuto come protagonisti due stranieri. Lo sparatore, che si è dileguato, sarebbe lo stesso ripreso nel video del circuito interno di un negozio in cui si vede  girare con la pistola.

La  sparatoria martedì alle 23.30 di questa notte fra il 26 e il 27 luglio, tra via Verdi, Piazza Marina e Piazza Nember: vere e proprie scene da far west. Tutto sarebbe nato da un litigio e uno dei due avrebbe esploso due colpi alle spalle. Uno dei colpi sarebbe andato a segno, ma entrambi (anche il ferito) sono riusciti a scappare.

Tra le ipotesi, un regolamento di conti tra pusher. Immediato l'intervento della polizia locale e dei carabinieri. Al momento della sparatoria, c'era gente nei locali che - al suono dello sparo - è scappata via. Furiosi i commercianti per l'ennesimo episodio di violenza a Jesolo, in piena stagione turistica.

IL GOVERNATORE 

Sulla vicenda è intervenuto Luca Zaia: “Mi rifiuto di pensare che l’immagine di una qualsiasi località veneta possa essere omologata al far-west, alla notizia di aggressioni e ad altri fatti come quelli a cui abbiamo assistito Jesolo. Verso simili fenomeni e verso i responsabili è indispensabile pugno di ferro e tolleranza ‘doppio zero’. Faccio mio l’invito alle già efficienti Forze dell’ordine, la cui abnegazione è eccezionale, a essere ancora più presenti e incisive. Sono pienamente consapevole dei limiti dettati dai problemi organico o legati ad altre problematiche; a questo punto chiedo che si valuti anche di impegnare l’Esercito a garantire la sicurezza nei nostri centri. I cittadini hanno il diritto di sentirsi sicuri e non dobbiamo pensare solo a chi vive in Veneto ma anche alla legittima tranquillità dei turisti. Noi non facciamo parte di coloro che pensano che la presenza delle Forze armate sia una minaccia per la democrazia; siamo da sempre convinti che le divise sono al fianco e al servizio dei cittadini”.

“Oltre alla inaccettabile gravità dell’accaduto – prosegue il Governatore - stiamo parlando di località per le quali la comunicazione negativa prodotta da queste notizie è un vero boomerang contro il richiamo turistico che da sempre vantano. Noi dobbiamo coccolare i nostri ospiti, metterli a loro agio e difenderli fino in fondo. Di fronte a notizie così sgradevoli, dobbiamo tenere presente che il turismo nelle spiagge del Veneto significa 32 milioni di presenze annue, il 66% delle quali sono straniere. Stiamo parlando, quindi, di aspetti economici perché parliamo della più grande industria della nostra regione con un fatturato di 18 miliardi di euro annui. Oltre a provvedere alla necessità di garantire la sicurezza, è fondamentale preoccuparsi dell’effetto deflagrante che potrebbe avere questo fenomeno sui media internazionali. Quindi, assolutamente non va sottovalutato quanto sta accadendo e non va abbassata la guardia: tolleranza ‘doppio zero’, quindi, e se e serve l’Esercito”.

 

 

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Il Gazzettino