Mortegliano devastata dal maltempo, l'inferno in dieci minuti: tetti e auto crivellati da bombe di grandine

MORTEGLIANO - Bombe di ghiaccio spinte da raffiche di vento oltre i 100 Km/h hanno colpito la notte scorsa, poco dopo le 22, il comune di Mortegliano (UD), quando una...

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MORTEGLIANOBombe di ghiaccio spinte da raffiche di vento oltre i 100 Km/h hanno colpito la notte scorsa, poco dopo le 22, il comune di Mortegliano (UD), quando una violenta perturbazione si è abbattuta su tutto il Friuli. Dieci minuti di inferno. Camminando lungo le vie centrali del paese, non c’è una casa che non abbia i tetti distrutti.

Le testimonianze

Sembra una città fantasma. Neanche il tempo di affacciarsi alla finestra e tentare di mettere al riparo le auto, che la devastazione era già in atto. Una notte da incubo iniziata con forti raffiche di vento, poi nel giro di pochi minuti l'apocalisse. «Abbiamo preso tanta paura. È andata via la luce. C'era solo grandine e acqua» racconta rassegnato un residente, che questa mattina si è trovato le due macchine distrutte. «Una forse riuscirò a sistemarla, ma l'altra è proprio da buttare, ha anche il tetto sfondato. Speriamo che il Comune ci dia una mano. Oggi dovevamo andare al lavoro, ma siamo qui». Uno scenario "post bellico" si è aperto questa mattina, martedì 25 luglio, davanti ai nostri occhi. Arriviamo in paese, letteralmente martoriato dai proiettili di grandine, mentre ricomincia a piovere. Non c'è tregua per Mortegliano, il centro più colpito dal maltempo di ieri sera ma già pronto a risollevarsi. Fin dalle prime ore del mattino gli abitanti si sono rimboccati le maniche per sistemare i danni. Scopa e badile alla mano «per spalare il primo ghiaccio accumulato davanti alle porte, ce n'era mezzo metro. Non si entrava nemmeno nei locali» ci spiega un esercente del centro, che ora dovrà ricostruire il tetto del locale aperto da pochi mesi. A bordo delle strade sono accatastati cumuli di cocci di tegole e vetri. Ogni casa è delimitata dal nastro di sicurezza. Ogni passo è incerto, tra detriti, fogliame e pezzi d'auto.

La conta dei danni

«Mortegliano ha circa 3000 abitazioni, credo che 2999 siano da resistemare» così il sindaco Roberto Zuliani sul feroce maltempo che ha sorpreso ieri sera il suo paese. Un bombardamento con danni «incalcolabili in questo momento. Le case sono distrutte, il duomo è inagibile, così come la casa di riposo e il poliambulatorio scoperchiato, le scuole elementari hanno i vetri rotti. Metà ala del Comune è in condizioni precarie» continua il primo cittadino, già al lavoro da questa notte insieme all’assessore regionale Riccardo Riccardi. Fuori dal centro urbano, i danni si contano anche nelle coltivazioni. «La forza del vento è stata elevatissima, parliamo di oltre 100 km/h. Non c'è stata pioggia, ma tanta grandine con chicchi di dimensioni notevoli. A casa mia ho dei pini che non hanno più un ago. Sono stati spogliati totalmente. Se ha fatto questo con degli alberi, figuriamoci con il granoturco o i frutteti». Una tempesta dalla potenza violenta e inaudita, «in 67 anni non ho mai visto una grandinata o un tempo di questo genere». Ma la domanda che preme ora è «quante ditte dovremo chiamare per sistemare tutto in tempi brevi? È un problema che non si risolve in una settimana. Ho visto i miei concittadini che stanno già pulendo, raccogliendo e sistemando con lo spirito tipico che contraddistingue i friulani, i problemi però sono sopra. Sotto si sistema, ma sopra?»

Nuove perturbazioni

Tra schiarite e annuvolamenti, il meteo a Mortegliano resta instabile. Precipitazioni a singhiozzo ostacolano e rendono più lenti i lavori di sistemazione, soprattutto per chi opera sui tetti. La speranza tuttavia è che la situazione non peggiori e non arrivino nuove e violente perturbazioni, perché - prosegue il sindaco - «nelle case dove entra molta acqua, la situazione dei solai potrebbe diventare pericolosa. Bisogna pertanto fare anche una cernita delle abitazioni maggiormente danneggiate ed eventualmente evacuare gli occupanti in attesa di una valutazione complessiva dei danni con celerità».

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Il Gazzettino