Il ministro Nordio: «Bullismo, bisogna agire con maggiore severità»

TREVISO  «È vero che l'allarme sociale provocato dal bullismo è incompatibile con una depenalizzazione. Semmai bisogna agire con maggiore...

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TREVISO  «È vero che l'allarme sociale provocato dal bullismo è incompatibile con una depenalizzazione. Semmai bisogna agire con maggiore severità, che non significa necessariamente mandare dietro le sbarre il bullo ma punirlo severamente perchè non ricada in questo comportamento spregevole». Così, sul bullismo, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, oggi a Treviso a margine della presentazione del nuovo libro del governatore veneto Luca Zaia a palazzo dei 300 a Treviso.


Il caso choc

Le accuse sono pesanti, loro troppo giovani per essere imputabili. Così probabilmente saranno i genitori a dover rispondere in sede civilistica degli atti di bullismo compiuti dai loro figli, risarcendo la vittima. Il caso-choc è quello dell'11enne vessato da tre compagni, in un comune dell'hinterland di Treviso al punto da arrivare a dire: «Meglio morire che andare a scuola». La famiglia del ragazzino, che continua a rimanere a casa da scuola, venerdì ha sporto querela contro i tre ex amici, da un anno diventati suoi persecutori. Istigazione al suicidio, minaccia, stalking, lesioni personali sono i reati ipotizzati. Sul caso indaga ora la procura dei minori di Venezia. Ma anche se le indagini dovessero accertare le responsabilità dei ragazzini, trattandosi di minori sotto i 14 anni, non avrebbero conseguenze di natura penale. A rispondere delle loro condotte saranno semmai i genitori, in sede civilistica.
 

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Il Gazzettino