Baby gang, video e bravate social dell'ex boss anche dal carcere Due Palazzi Guarda

 Il vizio di esibire le sue bravate sui social, evidentemente, non l'ha perso. Nemmeno in carcere. Angelo Valerio Alesini, 19 anni, ormai ex boss della baby...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

 Il vizio di esibire le sue bravate sui social, evidentemente, non l'ha perso. Nemmeno in carcere. Angelo Valerio Alesini, 19 anni, ormai ex boss della baby gang mestrina, è in prigione da marzo. Inizialmente rinchiuso a Venezia, poi trasferito al Due Palazzi di Padova per scontare una pena a oltre 4 anni e mezzo di detenzione in seguito a due condanne. La principale è un patteggiamento a tre anni e dieci mesi per nove furti, un danneggiamento e una tentata estorsione commessi tra giugno e agosto 2018. Poi a gennaio era arrivata una seconda sentenza che aggiungeva al conto con la giustizia nove mesi per altri furti e tentati furti aggravati.


Instagram è sempre stata una vetrina per le sue imprese. Dalle foto di lui in posa davanti alle auto della polizia al selfie durante un furto e un danneggiamento alla scuola d'arte Guggenheim di corso del Popolo, quando in piena estate scorsa aveva fatto a pezzi, assieme ad altri, i monitor di alcuni computer. Didascalia della foto: «Grazie Guggenheim».

Allora, però, era libero. Il suo profilo Instagram, adesso, è blindato a pochi eletti. Profilo su cui, però, in settimana sono comparse foto e video, nelle storie, che ritraggono il giovane nella sua cella al Due Palazzi. Il sottofondo musicale è l'ultima hit del trapper Sfera Ebbasta, Bottiglie Privè: nelle immagini si vede Alesini con in bocca quello che ha tutta l'aria di essere uno spinello, prima di una rapida panoramica sulla porta della cella. Il tag è piuttosto eloquente: carcere di Padova.


CELLULARE E DROGA
Le autorità dovranno approfondire, a questo punto, se le foto le abbia postate lui, realmente, o qualcuno che gestisce (da fuori) il suo profilo. Resta il fatto, però, che sono state scattate in cella. Quindi, in qualche modo, il 19enne è riuscito a procurarsi un cellulare. E forse anche della droga (ma anche e soprattutto su questo si dovranno svolgere ulteriori accertamenti, una foto non basta a confermare che quella canna contenesse effettivamente dello stupefacente). L'ultima storia su Instagram risale a mercoledì mattina. La sua legale, l'avvocata vicentina Anna Sambugaro, non avrebbe ricevuto ancora nessuna comunicazione in merito dal carcere padovano. Il Due Palazzi, nel recente passato, ha già dovuto fare i conti con uno scandalo simile: la squadra mobile, nel 2014, aveva scoperto un giro enorme di cellulari e droga nella casa di reclusione patavina.
Alesini, con ogni probabilità, dovrà rendere conto di quelle immagini alla direzione del carcere e agli inquirenti. La sua situazione giudiziaria, peraltro, è tutt'altro che definita.


A suo carico, infatti, c'è ancora un processo per un episodio di violenza avvenuto a Mestre nel marzo scorso, in cui venne preso a pugni un ragazzino. Inoltre dovrà rispondere di una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, per aver picchiato due carabinieri nel tentativo di fuggire nel giorno della sua carcerazione. La sua banda, tra 2018 e 2019, aveva scatenato il panico a Mestre e Venezia tra furti, rapine e pestaggi. In attesa dell'arrivo delle ordinanze di custodia cautelare, il questore Maurizio Masciopinto l'aveva sottoposto alla sorveglianza speciale. Misura alla quale, a suo tempo, era stato sottoposto anche l'ex boss della mala del Brenta Felice Maniero.

Davide Tamiello

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino