VENEZIA - Le Montagne Russe targate «Zamperla» vanno alla conquista dei Luna Park asiatici. L'azienda di Altavilla Vicentina (Vicenza), uno dei più...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ALL'ATTACCO
Zamperla è da anni cliente Simest che ne ha sostenuto l'ingresso nel mercato cinese nel 2007 partecipando al capitale della controllata locale e di Sace, che ne ha sostenuto l'export in Bielorussia e Guatemala. Il gruppo vicentino è da molti anni in prima fila nell'internazionalizzazione, assecondando una strategia consolidata da Alberto Zamperla, patron dell'azienda e già vicepresidente di Federmeccanica: «La vera sfida - ha sostenuto in tempi lontani - è andare all'attacco di chi ci minaccia commercialmente, per questo sono sbarcato anche in Cina». Un'apertura che si è concretizzata nel 2006 con l'apertura di uno stabilimento a Souzhou, città industriale a metà strada tra Shanghai e Nanchino. «Ad Altavilla Vicentina continuiamo a produrre e progettare - spiegava all'epoca - mentre qui possiamo per ora fare solo carpenteria, assemblaggio di materiali realizzati anche con prodotti acquistati in Cina. Ma il cuore tecnico delle macchine, la parte più delicata perché deve garantire alti standard di sicurezza, arrivano dall'Italia».
LA CHIAVE DI TUTTO
La chiave di tutto è infatti il legame con la base di partenza: l'Italia. «So - spiega Zamperla - che se chiedessi ai miei ingegneri e ad alcuni dipendenti di trasferirsi, mi seguirebbero. Con tutte le tasse che pagano qui non ci penserebbero due volte».
Zamperla è una delle 71 imprese italiane di cui Simest - nello scorso mese di maggio - ha supportato il processo di internazionalizzazione attraverso finanziamenti a tassi agevolati per la copertura delle spese di partecipazione a fiere, di apertura di strutture commerciali o per il rafforzamento patrimoniale degli esportatori. In tutto si tratta di 22 milioni di euro per operazioni commerciali in 19 Paesi: Albania, Arabia Saudita, Canada, Cina, Costa d'Avorio, Dubai, Egitto, Etiopia, Giappone, Libano, Montenegro, Russia, Serbia, Singapore, Stati Uniti, Sudafrica, Thailandia, Turchia e Uzbekistan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino