Cocaina pura dal Perù per 500 mila euro: c'è l'ombra della 'ndrangheta

Il macchinario all'interno del quale era nascosta la cocaina
VICENZA - C'è l'ombra della 'ndrangheta nel Vicentino e più in generale in Veneto. È l'ipotesi sulla quale stanno indagando gli investigatori...

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VICENZA - C'è l'ombra della 'ndrangheta nel Vicentino e più in generale in Veneto. È l'ipotesi sulla quale stanno indagando gli investigatori della squadra mobile della Questura berica e la Direzione distrettuale antimafia di Venezia (che ha aperto un ulteriore fascicolo per associazione a delinquere) dopo il ritrovamento di 2 kg di cocaina purissima (pari all'87% di principio attivo) per un valore sul mercato di circa 500 mila euro, occultati all'interno di una finta levigatrice, risultata poi essere inutilizzabile e quindi falsa.

 
Nel febbraio 2017 il macchinario era arrivato in un'azienda di logistica di Schio a bordo di un tir. Dopo una "soffiata" alla Polizia, il carico era stato intercettato all'ingresso della frontiera a Trieste e poi seguito a distanza dagli agenti triestini e poi di Venezia, sino all'uscita del casello di Thiene, sulla A31 Valdastico. A Schio il carico è stato bloccato (il camionista e il titolare della ditta di logistica sono risultati estranei alla vicenda) e smontato con l'aiuto dei vigili del fuoco: all'interno era stato trovato lo stupefacente negli ingranaggi. L'operazione portò all'arresto dello scledense Luigi Carollo, 66 anni, mentre fu indagato anche un altro scledense, Maurizio De Pretto, 50enne. Dalle indagini è emerso che Carollo era co-titolare di un'azienda con sede in Perù, da dove è partita la cocaina purissima.

Ora l'inchiesta si amplia: gli investigatori ritengono che dietro alla coppia si nasconda un'organizzazione criminale ben strutturata a livello internazionale. I due vicentini, oltre al reato dell'importazione della droga, sono ora indagati anche per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. In particolare Carollo in passato aveva avuto rapporti con elementi calabresi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino