Ricercati dall'Interpol per sequestro di persona: arrestati due fratelli

Ghenadie Marisceac, arrestato nel Vicentino
VICENZA/PADOVA - Sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione per un fatto avvenuto circa un anno e mezzo fa e per questo sono stati condannati ciascuno a sei...

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VICENZA/PADOVA - Sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione per un fatto avvenuto circa un anno e mezzo fa e per questo sono stati condannati ciascuno a sei anni e mezzo di reclusione, che dovranno scontare nel loro Paese. Protagonisti della vicenda due fratelli moldavi, Ghenadie e Petru Marisceac, rispettivamente di 36 e 35 anni, entrambi residenti in Veneto: il primo ad Arzignano, nel Vicentino e il secondo ad Abano Terme, nel Padovano.


L'arresto è avvenuto contestualmente, nel week-end scorso. ad opera della Squadra mobile di Vicenza e Padova. nell’ambito di un servizio di cooperazione internazionale di polizia con le forze dell’ordine moldave. Appena il provvedimento è stato reso esecutivo con la condanna della corte d’appello di Chisinau (che è peraltro la città in cui sono nati) è stata interessata l’Interpol e sono quindi scattati gli arresti da parte della polizia italiana. Sono ora in stato di arresto provvisorio in attesa dell’estradizione in Moldavia dove dovranno scontare la pena.

Almeno nel caso di Ghenadie si trattava di un insospettabile, visto che non aveva precedenti penali e che nel nostro Paese, dove risiede da molti anni, si era rifatto una vita: risulta infatti sposato con una sua connazionale e impiegato come meccanico in un'officina di Arzignano. Secondo quanto reso noto oggi in Questura a Vicenza dal dirigente capo della Squadra mobile, Davide Corazzini, l’episodio è accaduto nel distretto di Chisinau il 24 dicembre 2015: i due fratelli, tornati probabilmente in Patria per le vacanze natalizie, verso le 2 di notte hanno bloccato un uomo, lo hanno caricato in auto, picchiato e costretto a portarli nella sua abitazione con lo scopo di estorcergli del denaro. Qualcosa andò storto e i due si dileguarono, ma la Polizia moldava iniziò un’indagine che ha portato alla pesante condanna per entrambi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino