VICENZA - È stato fermato per ben tre volte dagli agenti della polizia locale di Vicenza mentre vagava per la città privo di documenti e in stato confusionale....
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Tutto è iniziato la mattina del 22 novembre quando il 31enne è stato ritrovato - privo di documenti, in stato confusionale e, nonostante la temperatura esterna, poco vestito - dai vigili urbani in via Legione Gallieno, di fronte all'Istituto Rossi di Vicenza. Su richiesta degli agenti il giovane, che non parlava, ha trascritto il proprio nome, cognome, luogo e data di nascita. Tramite la Questura, la polizia locale ha accertato se fosse in corso una denuncia di scomparsa o un provvedimento di rintraccio, ottenendo riscontro negativo a causa della data di nascita non corrispondente. Gli agenti l'hanno quindi accompagnato nella struttura di accoglienza di via Pasi.
La sera del giorno seguente il giovane è stato notato nuovamente da una pattuglia della polizia locale in piazza XX Settembre mentre camminava in modo incerto sotto la pioggia, senza abiti idonei. Ottenuto, di nuovo, esito negativo dalla ricerca di un'eventuale denuncia di scomparsa, il giovane è stato accompagnato alla Caritas di contra' Torretti. La mattina del sabato gli agenti della polizia locale l'hanno fermato, per la terza volta, mentre si trovava in stato confusionale sul parapetto del ponte, in piazza XX Settembre, e lo hanno accompagnato al pronto soccorso per accertamenti psichiatrici. La polizia locale ha contattato il Consolato francese di Milano per accertare la presenza di un'eventuale denuncia di scomparsa e grazie anche alla collaborazione dei funzionari del Consolato, che conoscevano bene la storia del ragazzo, sono stati rintracciati immediatamente i familiari.
Solo grazie alle indagini della polizia locale e alla foto della carta di identità inviata dalla madre tramite il Consolato si è avuta la conferma che la persona ricoverata in ospedale era la stessa di cui era stata denunciata la scomparsa in Francia. Ora il 31enne, del quale non sono state fornite le generalità su richiesta degli stessi familiari, è tornato nel suo Paese per curarsi.
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Il Gazzettino