I militari Gdf di Vicenza hanno “monitorato a distanza” la stazione ferroviaria e quella dei bus, presidiato con apposite pattuglie i caselli e nella loro rete...
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Il fatto che il viaggiatore dicesse di avere quanto abbisognava presso l'amico, ma non sapesse indicare l'ubicazione della dimora, e che all'interno del bagagliaio dell’automezzo fosse presente un trolley di cui nessun passeggero rivendicava la proprietà, portava i finanzieri ad approfondire il controllo con l’unità cinofila già presente sul posto. Il cane Zack segnalava con insistenza il trolley che, all’apertura, è risultato contenere abiti e scarpe maschili, di una taglia compatibile con quella dell'uomo, sotto i quali erano occultati tre grossi involucri contenente un totale di 5320 grammi di marijuana.
Tuttavia, non era ancora possibile associare con certezza la valigia ad alcuno dei passeggeri. Pertanto, sono stati rilevati i precedenti penali dei soggetti – l'uomo ne vantava parecchi, anche specifici in materia di stupefacenti – nonché analizzati i telefoni cellulari. Nello smartphone dell'uomo (un Samsung S7 Edge) sono state rinvenute numerose chat e file multimediali. Dopo un'analisi di migliaia di dati emergeva una banale foto digitale che ritraeva il soggetto in compagnia di un amico che indossava un abito davvero singolare: di color oro, con le punte del bavero alte (stile "febbre del sabato sera"), due tasche sovrapposte sul lato destro e cuciture abbastanza evidenti. Nonché una camicia nera gessata. Tali capi di vestiario hanno ricordato ai militari che erano gli stessi indumenti presenti nella valigia con lo stupefacente. Davanti a tale evidenza il nigeriano ha ammesso di essere il proprietario della valigia e di tutto quanto all’interno contenuto, stupefacente compreso, conclamando le proprie responsabilità per le quali è stato tratto arresto in flagranza di reato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino