Matteo Marzotto interrogato in Tribunale: era stato cooptato nel cda

L'imprenditore Matteo Marzotto
VICENZA - Matteo Marzotto è stato ascoltato ieri in Tribunale a Vicenza, dal pubblico ministero Luigi Salvadori, sull'indagine relativa alla Banca Popolare di...

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VICENZA - Matteo Marzotto è stato ascoltato ieri in Tribunale a Vicenza, dal pubblico ministero Luigi Salvadori, sull'indagine relativa alla Banca Popolare di Vicenza. Sull'interrogatorio esiste il massimo riserbo, ma da quanto trapela Marzotto, attuale presidente della Fiera di Vicenza Spa, è stato sentito come semplice testimone: potrebbe essere infatti a conoscenza di alcuni aspetti della vicenda pur non avendo contribuito alle decisioni.


L'imprenditore, è entrato in Procura attorno a mezzogiorno, per uscire attorno alle 14.30, quindi dopo due ore e mezza. Alla deposizione ha assistito anche il colonnello Fabio Dametto, comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza. All'uscita dall'aula Marzotto ha evitato i cronisti, ai quali non ha voluto rilasciare dichiarazioni, per poi uscire da una scala interna del palazzo di giustizia, dove è andato a riprendersi l'auto che aveva lasciato nel parcheggio interrato.

Marzotto venne cooptato all'interno del consiglio di amministrazione della Popolare di Vicenza, a quel tempo guidata dal presidente Gianni Zonin, nel dicembre 2014, quando le due ispezioni della Banca d'Italia erano già chiuse. L'interesse della Procura berica nel raccogliere la sua testimonianza potrebbe essere legata al fatto che lo stesso imprenditore, facendo per l'appunto parte del cda, possa essere a conoscenza di alcuni meccanismi e del modo in cui i vertici hanno gestito la stessa banca nel periodo in cui le azioni scesero da 62,50 euro a 48 euro, per poi crollare quasi a zero l'anno successivo. Molto probabile che Marzotto non abbia contribuito direttamente alle decisioni prese dai vertici della Popolare di Vicenza, ma la sua testimonianza potrebbe essere utile per fornire agli investigatori uno "spaccato" delle regole interne, pur non avendo nè deciso nè votato le stesse. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino