Vermi, scarafaggi, cucina ko, servizi scarsi: «Al Pio X situazione al limite»

Lo scarafaggio fotografato nel piatto di verdura di un agente in mensa
VICENZA - Bagni insufficienti, cucina fuori norma, impianti vecchi, infiltrazioni, crepe. Il carcere di Vicenza è in cattive condizioni, sia dal punto di vista strutturale che...

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VICENZA - Bagni insufficienti, cucina fuori norma, impianti vecchi, infiltrazioni, crepe. Il carcere di Vicenza è in cattive condizioni, sia dal punto di vista strutturale che sotto l'aspetto igienico sanitario. Ne sanno qualcosa gli agenti della polizia penitenziaria che, di recente, si sono trovati nel piatto vermi e scarafaggi.




La situazione al San Pio X è diventata insostenibile. Ai problemi di sovraffollamento - 230 detenuti a fronte di una capienza di 136 posti - e di mancanza di personale - servirebbero almeno cinquanta unità in più - si aggiungono quelli di un'infrastruttura del primi anni Ottanta che necessita di un profondo lifting. La denuncia è dei rappresentanti sindacali, i quali hanno effettuato un sopralluogo per rendersi conto della situazione che, dicono, a distanza di un anno, cioè dall'ultima visita, è peggiorata.



"Il complesso si trova in una zona periferica, umida e infestata da zanzare - osserva il segretario della funzione pubblica della Cgil Vicenza Agostino Di Maria -. Nella portineria 1 ci sono infiltrazioni d'acqua, mentre nella seconda ci sono i soliti fili ambulanti, con forti odori". Non va meglio alla sala operativa: "E' obsoleta e con poche telecamere, alcune non funzionanti. Inoltre il posto è inidoneo per le onde elettrostatiche degli apparecchi".



I locali di smistamento, le cosiddette rotonde - dove si depositano registri e altri documenti - sono senza servizi igienici: "I dipendenti sono costretti a chiedere il permesso per assentarsi - prosegue Di Maria -. Sono sprovvisti di bagno anche i detenuti che svolgono attività ricreativa e lavorativa in teatro". A destare più preoccupazione è la mensa, chiusa da tempo per motivi igienici. "Il personale mangia panini - concludono i sindacati -. In futuro i pasti saranno confezionanti dalla casa di reclusione di Padova poiché la cucina del carcere vicentino non è a norma e non funziona". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino