Pilota 26enne si schiantò con l'aereo evitando gli abitati e la strage certa San Nazario lo ricorda dopo 40 anni

Valbrenta. Cippo pilota Paolo Marcelli
VALBRENTA - 19 giugno 1976: un aereo militare che sorvolava la Valsugana e la Valbrenta si schiantò alle spalle della contrada di Rivalta, a nord del capoluogo di San...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VALBRENTA - 19 giugno 1976: un aereo militare che sorvolava la Valsugana e la Valbrenta si schiantò alle spalle della contrada di Rivalta, a nord del capoluogo di San Nazario e nel tremendo impatto perse la vita il tenente Paolo Emilio Marcelli, 26 anni, residente a Roma, del 2° Stormo di stanza a Treviso. Il ricordo di quel tragico avvenimento è ancora vivo nella popolazione valligiana, in particolare degli abitanti di Rivalta e sulla dirimpettaia sponda del Brenta della borgata di Sasso Stefani, in comune di Valstagna. Il velivolo si schiantò a poca distanza dagli abitati, grazie a un'ultima fulminea manovra del pilota, come ricordarono alcuni testimoni.


Il cippo e il pilota Marcelli
Come riportato nella cronaca dell’epoca di Carlo Caberlon sul Gazzettino, il caccia, un Fiat G-91-R era partito dalla base aerea di Sant’Angelo, alle 10.20, per un volo programmato di addestramento e ricognizione, con idonea apparecchiatura fotografica per riprese aeree. Verso le 11 gli abitanti delle due borgate sulle sponde del Brenta avvertirono un forte boato e, dopo i primi timori per una possibile scossa di terremoto, furono avvistate delle fiamme levarsi sempre più alte sulle pendici della montagna a poca distanza dal nucleo abitato di Rivalta, dove il caccia si era schiantato evitando i due centri abitati e le possibili disastrose conseguenze.

Scattato l’allarme, sul posto intervennero pattuglie delle forze dell’ordine, ambulanze, vigili del fuoco di Bassano e Vicenza, numerosi volontari della protezione civile, e ufficiali della base aeronautica di Bassano per le prime indagini. Ai soccorritori apparve una scena impressionante con l’aereo disintegratosi in una piccola valle e una miriade di frammenti metallici sparsi ovunque, tralicci delle linee telefoniche ed elettriche tranciati, il timone di coda a diverse centinaia di metri, addirittura frammenti del motore volati per un raggio di un chilometro.


Sul posto, nel 1977, fu eretto in memoria un cippo con la scritta «Rivalta riconoscente». A distanza di 40 anni il comune di San Nazario intende ricordare l’avvenimento con una cerimonia in programma sabato prossimo 18 giugno, a 40 anni esatti dal disastro. «Per ricordare il giovane tenente pilota Paolo Marcelli, aveva solo 26 anni - sottolinea il sindaco di San Nazario Ermando Bombieri, - che ha evitato, come ricordano i testimoni dell’epoca, con una manovra eseguita negli ultimi istanti prima di schiantarsi, quella che poteva essere una strage Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino