VALBRENTA - 19 giugno 1976: un aereo militare che sorvolava la Valsugana e la Valbrenta si schiantò alle spalle della contrada di Rivalta, a nord del capoluogo di San...
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Il cippo e il pilota Marcelli
Come riportato nella cronaca dell’epoca di Carlo Caberlon sul Gazzettino, il caccia, un Fiat G-91-R era partito dalla base aerea di Sant’Angelo, alle 10.20, per un volo programmato di addestramento e ricognizione, con idonea apparecchiatura fotografica per riprese aeree. Verso le 11 gli abitanti delle due borgate sulle sponde del Brenta avvertirono un forte boato e, dopo i primi timori per una possibile scossa di terremoto, furono avvistate delle fiamme levarsi sempre più alte sulle pendici della montagna a poca distanza dal nucleo abitato di Rivalta, dove il caccia si era schiantato evitando i due centri abitati e le possibili disastrose conseguenze.
Scattato l’allarme, sul posto intervennero pattuglie delle forze dell’ordine, ambulanze, vigili del fuoco di Bassano e Vicenza, numerosi volontari della protezione civile, e ufficiali della base aeronautica di Bassano per le prime indagini. Ai soccorritori apparve una scena impressionante con l’aereo disintegratosi in una piccola valle e una miriade di frammenti metallici sparsi ovunque, tralicci delle linee telefoniche ed elettriche tranciati, il timone di coda a diverse centinaia di metri, addirittura frammenti del motore volati per un raggio di un chilometro.
Sul posto, nel 1977, fu eretto in memoria un cippo con la scritta «Rivalta riconoscente». A distanza di 40 anni il comune di San Nazario intende ricordare l’avvenimento con una cerimonia in programma sabato prossimo 18 giugno, a 40 anni esatti dal disastro. «Per ricordare il giovane tenente pilota Paolo Marcelli, aveva solo 26 anni - sottolinea il sindaco di San Nazario Ermando Bombieri, - che ha evitato, come ricordano i testimoni dell’epoca, con una manovra eseguita negli ultimi istanti prima di schiantarsi, quella che poteva essere una strage.» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino