A Solagna critiche, Pove non ci sta ma il comune unico decolla: un piano

Valbrenta, Ermando Bombieri
VALBRENTA. Solo la minoranza di Solagna si è dichiarata contraria alla proposta di fusione dei cinque comuni della Valbrenta, vale a dire Cismon del Grappa, Valstagna, San...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VALBRENTA. Solo la minoranza di Solagna si è dichiarata contraria alla proposta di fusione dei cinque comuni della Valbrenta, vale a dire Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta e Solagna. Volontà palesata in occasione della riunione dei consigli comunali per l’approvazione della convenzione per la redazione di uno studio di fattibilità finalizzato all’acquisizione degli elementi di valutazione per l’avvio della proposta di fusione in un unico comune della Valbrenta. La celerità della convocazione dei consigli è legata ai termini per la richiesta di contributo alla Regione Veneto, «richiesta che è stata inoltrata dal comune capofila di San Nazario questa mattina», ha confermato il sindaco Ermando Bombieri.


La conferenza dei sindaci delle amministrazioni valligiane, con esclusione di Pove del Grappa che ha ritenuto di non partecipare all’iniziativa, ha convenuto di avviare una preliminare indagine con l'obiettivo di acquisire una base conoscitiva e utili indicazioni per valutare la fattibilità organizzativa e funzionale della proposta di fusione. Uno studio di fattibilità, quindi, con un incarico esterno, previa stipulazione di una convenzione tra i comuni stessi, che ne disciplini i contenuti, le modalità e i tempi di esecuzione. La spesa complessiva prevista è di 20.000 euro, suddivisi per i 5 comuni, fatta salva la possibilità di ottenere un contributo dalla Regione a copertura di parte della spesa.


Anche se, ovviamente, non rientra tra i motivi prioritari, oltre agli aspetti politici e amministrativi, l'eventuale fusione dei comuni, che prima o poi potrebbe comunque essere imposta dall’alto, comporterebbe l'acquisizione di significative risorse statali, particolarmente importanti in questo momento di crisi economica. Lo studio di fattibilità relativo alla proposta di fusione dei cinque comuni dovrà essere completato entro il 31 maggio 2017 e sarà «finalizzato ad acquisire elementi di sostenibilità politica, economica sociale ed organizzativa del progetto di fusione, mediante l'analisi degli aspetti storici, culturali, sociali, economici e di funzionalità istituzionale e di razionalizzazione dei servizi, al fine di fornire le necessarie informazioni sia alle amministrazioni, sia alla cittadinanza per l'avvio del processo di fusione». Le scadenze sono programmate in previsione di «poter indire il referendum consultivo fra le popolazioni interessate prima della scadenza elettorale delle attuali amministrazioni comunali direttamente coinvolte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino