VALBRENTA. L’Unione Montana Valbrenta rinuncia all’appello contro la sentenza pronunciata dal Tribunale Superiore per le acque pubbliche di Roma che ha dato via libera...
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La giunta dell’Unione, pur premettendo che «l’interesse delle amministrazioni ricorrenti era ed è tuttora legato alla tutela dell’interesse pubblico generale, nello specifico sulla base delle motivazioni di diritto ambientale», ha deciso «valutati i costi, i prevedibili tempi della decisione e il rischio di soccombere in un eventuale appello», di rinunciare all’appello in Cassazione, riservandosi la possibilità di instaurare un nuovo giudizio al momento del rilascio dell’autorizzazione unica, con successiva contestazione ex novo della stessa, considerato che anche «la sentenza prospetta la procedibilità solo in sede di impugnazione dell’eventuale autorizzazione finale di parte delle doglianze fatte valere» dai ricorrenti.
La rinuncia di Palazzo Guarnieri, ultimo atto di una vicenda legata ad una possibile nuova derivazione d’acqua dal fiume Brenta, che si trascina da oltre 20 anni, tra manifestazioni, dibattiti, prese di posizione da parte di associazioni sportive e pescatori, raccolte di firme, sentenze, ricorsi e nuove sentenze, arriva paradossalmente in un periodo nel quale il fiume Brenta presenta una scarsità d’acqua senza precedenti, una situazione che sta destando motivate preoccupazioni sia per gli aspetti ambientali, che per la salvaguardia della flora e della fauna fluviale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino