«Ciao Hollywood, guardaci da lassù» l'addio degli amici al sub morto Diceva: «Meglio un giorno in piedi»

Giovanni Pretto con Anna Letter
VALLI DEL PASUBIO – La comunità valleogrina è passata in tre giorni dall’ansia al lutto per la tragica scomparsa di Giovanni Pretto, 34 anni, trovato...

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VALLI DEL PASUBIO – La comunità valleogrina è passata in tre giorni dall’ansia al lutto per la tragica scomparsa di Giovanni Pretto, 34 anni, trovato senza vita poco prima delle 13.30 del 29 marzo, al quarto giorno di ricerche, all’interno del relitto della nave mercantile Evdokia II, a circa 6 chilometri dal largo di Chioggia, a quasi 30 metri di profondità.

 

La salma del giovane sarà sottoposta ad autopsia. Istruttore della società sportiva Schio Sub, Giovanni Pretto, che lavorava nella segheria di famiglia a Valli, ha lasciato il papà Ezio e la mamma Carla Greselin. Era chiamato Hollywood dagli amici più stretti, che hanno lasciato altre decine di post su facebook, con condoglianze alla famiglia, nell’attesa di salutarlo nelle esequie funebri. «Ci ho sperato sino all'ultimo ed invece è vero. Non tanto tempo fa abbiamo preso un caffé assieme, riso e scherzato come abbiamo sempre fatto. La vita cambia in un soffio fratello mio, ma il dolore è di questo mondo, non del mondo ove tu ora risiedi felice! Ti porterò sempre nel cuore!» (Antonio Miccoli); «La vita a volte è proprio una schifezza, non si può perdere la vita cosi e a soli 34 anni. Non ci scorderemo mai della tua risata e dei tuoi modi di fare, rimarrai sempre nei nostri cuori. Adesso vai alla scoperta di un mare spettacolare come piaceva a te e veglia sulla tua famiglia e i tuoi amici, ciao Hollywood» (Francesca Dalle Molle); «Grazie per la tua solarità, umiltà e splendida amicizia. Un giorno, chissà dove, faremo quella cavalcata e quella immersione insieme che tanto ci siamo promessi. Buon viaggio e  riposa in pace» (un omonimo Giovanni Pretto). «Ciao Hollywood. Un bacio grande! Guardaci da lassù!» (Anna Letter). Sul suo profilo facebook il 34enne sub aveva scritto come citazione preferita una frase calzante al suo tragico destino, “Meglio un giorno in piedi che una vita in ginocchio”.


Il corpo di Giovanni Pretto, esperto sommozzatore con brevetto di istruttore, è stato individuato dagli speleosub dei vigili del fuoco all’interno del terzo livello del relitto della nave affondata il 7 marzo 1991. Per le pessime condizioni di visibilità causate dalla sospensione all’interno del relitto la salma sarà recuperata in sicurezza soltanto mercoledì 30 marzo. Sono 12 i sommozzatori che, provenienti dai comandi di Venezia, Vicenza, Viterbo, Roma e Bari, per 4 giorni hanno preso parte alle operazioni di ricerca. Non è stata ancora chiarita la causa del decesso, se il sommozzatore sia rimasto impigliato con la muta, colto da malore o imprigionato per un cedimento struttale del relitto. 
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Il Gazzettino