VICENZA - Un centinaio di ponti da consolidare per 23 milioni di euro. Peccato che i soldi non ci siano. E'...
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E' l'amara conclusione del primo check up effettuato dalla Provincia sullo stato di salute delle infrastrutture del Vicentino dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova. In termini tecnici sono classificati a “priorità alta”. Si tratta cioè di ponti che necessitano di essere risistemati, in particolare per le armature corrose.
Alcuni verranno messi in sicurezza tra il 2018 e il 2019 perché non possono aspettare. Sono il ponte di Roana, quelli delle Tezze ad Arzignano e di Enego, il Giaron ad Asiago, il ponte di Chiuppano sulla sp 349, il cavalcaferrovia di Dueville e il sovrappasso di Ponte Alto a Vicenza.
Ma c'è di più. La relazione di Palazzo Nievo si è fermata a 106 ponti e da monitorare ne restano altri 300, in quanto sul territorio ce ne sono oltre 400. «Una cosa è certa - taglia corto la presidente della Provincia Maria Cristina Franco - Nonostante le ridottissime risorse su cui fino possiamo contare, finora non siamo stati a guardare. Ci siamo attivati per controllare l'ingente patrimonio infrastrutturale. Siamo partiti mettendo a bilancio 1,2 milioni di euro per le verifiche».
Verifiche che hanno interessato pavimentazioni, guardrail e, appunto, i ponti. Per la manutenzione complessiva servirebbero nientemeno che 84 milioni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino