Sparatoria al distributore dopo la lite fra ubriachi al bar: coinvolti padre e figlio

Il fucile utilizzato per sparare e l'auto del marocchino
SANTORSO - Rischia di perdere la funzionalità del braccio destro il marocchino 37enne Rachid Benthar, il  ferito nella notte tra sabato e domenica da due colpi di...

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SANTORSO - Rischia di perdere la funzionalità del braccio destro il marocchino 37enne Rachid Benthar, il  ferito nella notte tra sabato e domenica da due colpi di fucile. A renderlo noto oggi, i carabinieri di Vicenza con il  comandante provinciale col. Alberto Santini e il maggiore Vincenzo Gardin, comandante della compagnia di Schio, il primo ad intervenire sul posto. Lo straniero è rimasto ricoverato sino alla tarda mattinata di oggi all'ospedale di Santorso (prima in rianimazione e poi in reparto), ma attorno all'ora di pranzo è stato trasferito al policlinico Borgo Roma di Verona, dove esiste uno dei reparti più attrezzati in Europa per la chirurgia alle mani e agli arti superiori.

 

Non sono ancora note le motivazioni per cui è scoppiata la rissa al bar Alpi di Piovene, dove tutto il gruppo, tra cui una donna, convivente del capofamiglia, aveva trascorso la serata: di certo Riccardo Crestani, 41 anni, camionista, che era incensurato, è andato a casa a prendere un fucile da caccia (ne possiede sette visto che è appassionato cacciatore con regolare porto d'armi) e poi ha raggiunto il gruppo, che da parte sua ha raggiunto la stazione di servizio con l'Opel del marocchino, ma guidata dalla donna. Assieme a loro c'era anche il diciottenne Roberto Crestani, figlio di Riccardo, e un altro ragazzo di 13 anni, figlio della coppia.

Una volta arrivato alla stazione Crestani senior ha poi sparato al marocchino. Non viene escluso il movente passionale, ma gli investigatori stanno percorrendo tutte le piste. Oltre alle immagini di videosorveglianza del distributore, che mostrano chiaramente quanto accaduto, sono in corso rilievi e interrogatori fra i presenti sia al bar (dove è iniziato il litigio), sia al distributore, luogo dove Crestani ha sparato al marocchino ed è stato poi picchiato dal figlio 18enne, al punto da finire in coma, anche se oggi è stato dichiarato fuori pericolo: al momento rimane piantonato all'ospedale di Santorso. Una cosa è certa: nella sparatoria e poi nell'aggressione al padre (i due fatti sono avvenuti nell'arco di alcuni minuti) un ruolo determinante l’ha avuto l’alcool. Sia Crestani, sia il figlio e sia la convivente erano in preda ai fumi di bevande alcoliche. 


Tra le ipotesi non viene esclusa la pista legata agli stupefacenti: Benthar è stato recentemente arrestato dai carabinieri di Piovene Rocchette in quanto trovato in possesso di 4 etti di hashish. Su Riccardo Crestani (che volta risvegliatosi dopo la sbornia, si è reso conto della gravità di quanto accaduto ed ha chiesto scusa) rimane il capo di imputazione per tentato omicidio mentre il figlio, rinchiuso in carcere al San Pio X di Vicenza, deve rispondere di lesioni. Domani è prevista la convalida degli arresti.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino