VICENZA - "Cantieri incoscienti". "Tempo scaduto". Se non è un ultimatum, poco ci manca. Rivolta ai Pomari. Nel quartiere a ovest di Vicenza si riaccende la protesta contro un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nei giorni scorsi alcuni attivisti hanno effettuato un blitz nella sede dell'immobiliare Cosim costruzioni immobiliari, società, hanno detto, "strettamente legata alla Incos Italia, che ha previsto una devastante colata di cemento". Il comitato Pomari parla di usurpazione e, in una lettera inviata al sindaco Achille Variati e all'amministrazione comunale, ha chiesto che venga bloccato qualsiasi sviluppo edilizio. Nel frattempo in via del Mercato Nuovo sono stati appesi diversi striscioni per difendere la zona, oggi dismessa.
C'è una data: l'11 marzo 2016. Quel giorno scadrà il temuto piano che porterebbe due capannoni commerciali e un grattacielo con uffici. In pratica da quella data il privato non potrà più costruire.
Di qui la levata di scudi e il richiamo affinché palazzo Trissino non conceda proroghe a quelli che i residenti chiamano "palazzinari".
In gioco c'è il futuro di 5 ettari di terreno. "Il comune può riconsiderare l'urbanizzazione dei Pomari e dare respiro a una delle zone più densamente popolate della città, mettendo le basi per la realizzazione di un grande parco", hanno detto i protagonisti del sit-in. Per questi ultimi, tra il piano Pomari e quello di Borgo Berga all'ex Cotorossi - dove sorgono il tribunale e diversi fabbricati - ci sono affinità. "Entrambi hanno previsto un massiccio consumo di suolo barattato dalla giunta con strade, lampioni, piste ciclabili e campi da calcio - hanno aggiunto - Lotteremo fino in fondo per fermare i profitti di chi saccheggia i territori". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino