Proprio domenica 25 novembre, quando l'Onu ha fissato la giornata contro la violenza sulle donne, Sara Semenzin, arbitro 19enne della sezione di Castelfranco Veneto, residente...
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IL VERBALE
Il verbale del giudice sportivo racconta un crescendo di insulti verso la direttrice di gara, cominciato al trentasettesimo minuto del secondo tempo, quando veniva allontanato dal campo l'allenatore della squadra ospite «perché reagiva a una decisione arbitrale in modo quanto mai inconsulto, con espressioni finanche ingiuriose nei confronti della direttrice di gara». Alla quale poi, al termine della partita, avrebbe urlato in faccia cambia lavoro! Hai rovinato la partita! È meglio se ti dai ai fornelli, la domenica. E, nel contesto di un incontro caratterizzato anche da altri gesti eclatanti, è stato nei confronti della Semenzin che si sono toccati i toni più incredibili. Non solo in campo. «Il subbuglio - continua infatti il giudice - è ripreso con inaudita veemenza e meschinità quando, entrata la direttrice di gara nel suo spogliatoio, i facinorosi protagonisti si sono sentiti liberi di esternare senza limiti la loro violenza verbale senza il rischio di essere identificati».
L'arbitro di Volpago sarebbe stato apostrofato con vere e proprie ingiurie sessiste: dai riferimenti al lavoro più antico del mondo a offese al suo livello intellettivo a vere e proprie minacce. Atti che il giudice sportivo ha reputato una «vergognosa espressione di inciviltà» nel giorno «dedicato dall'Onu contro la violenza sulle donne». Una data in cui, come scrive il giudice, la Lega nazionale dilettanti aveva «deciso di mobilitarsi consigliando ad ogni società di sensibilizzare il proprio pubblico» attraverso la lettura di un preciso messaggio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino