Mazzette al Bo: barche, case e auto Tutto pagato in contanti

Mazzette al Bo: barche, case e auto Tutto pagato in contanti
PADOVA - Le indagini sugli appalti truccati al Bo stanno portando alla luce un malaffare diffuso. Tecnici amministrativi, con reddito annuo di 42 mila euro lordi, si scopre...

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PADOVA - Le indagini sugli appalti truccati al Bo stanno portando alla luce un malaffare diffuso. Tecnici amministrativi, con reddito annuo di 42 mila euro lordi, si scopre che sono proprietari di case, auto, moto e barche tutte pagate in contanti. E poi l'uomo chiave del cosiddetto "Comitato d'affari", l'ex dirigente Ettore Ravazzolo dell'area edilizia e sicurezza, padrone di 4 case in Salento e di una nel centro di Valdagno in un palazzetto dell'800 col riscaldamento sul soffitto e alle pareti. Soldi, tanti, e per gli inquirenti non provenienti solo dal frutto del loro lavoro di dipendenti dell'Università.


Tutta l'indagine inizia nei primi mesi del 2016, quando un imprenditore segnala al rettore, attraverso una lettera, di non essere mai riuscito ad eseguire lavori per l'Ateneo perchè venivano affidati sempre alle stesse ditte. Non solo, ha indicato come regista dell'attività illecita il tecnico Franco Nuvoletto, 60enne residente in città.

L'Università ha presentato un esposto-denuncia in Procura e ha affidato a Ravazzolo alcuni accertamenti interni. Il report dell'ingegnere di Valdagno non ha mai convinto gli inquirenti, la squadra della polizia giudiziaria coordinata dal procuratore capo Matteo Stuccilli e dal sostituto procuratore Sergio Dini, e sono così scattate le indagini proprio su di lui. Intanto Nuvoletto è uscito dal Comitato d'affari entrando in frizione con Ravazzolo. Di quest'ultimo gli investigatori hanno scoperto che ha una barca da 14 metri ormeggiata a Umago in Croazia del valore di 80 mila euro. Poi ben 6  moto, alcune auto e varie  case, tutto pagato in contanti. Un impero col reddito di 42mila euro annui.

Nessuno degli indagati ha parlato con gli inquirenti, tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, tranne Osmano Clementi del dipartimento di Fisica e Astronomia: è stato incastrato da una telefonata intercettata e da alcuni documenti. Gli inquirenti sembrano credergli e la sua posizione appare defilata. Anche Ravazzolo, non ufficialmente, si è difeso facendo sapere agli investigatori che ha pagato per i lavori nella sua casa di Valdagno, con 25 mila euro in nero. Si è fatto installare il riscaldamento sul soffitto e a parete. Insomma, ha voluto giustificare i 13.700 euro in contanti trovati e sequestrati nella sua abitazione dagli inquirenti. Il sostituto procuratore Sergio Dini nei prossimi giorni disporrà una consulenza tecnica per appurare se quanto detto dall'ingegnere corrisponde al vero. Insomma l'ex dirigente del Bo non si sarebbe fatto fare lavori gratis in casa, in cambio di appalti nelle facoltà dell'Ateneo. E i lavori finiti nel mirino sono una ventina. Ravazzolo si è poi giustificato sulla proprietà di 4 case in Salento, affermando di averle acquistate con i soldi di alcuni Tfr. Le case sono a Felline, Gagliano del Capo, Morciano (già venduta) e Alliste.


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Il Gazzettino