Ci mancavano i calcoli. Per Christian Cappello, il giovane bassanese, ideatore del frequentatissimo BlogdiViaggi.com, che sta facendo a piedi il giro d’Italia, sembra...
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Ora che Christian ha già percorso più di 1000 chilometri, che ha superato (forse) intemperie e piaghe ai piedi, ed ora che sta affrontando le temperature elevate di questi giorni, ecco un altro ostacolo: “Ieri sera sono stato male, i calcoli si sono fatti risentire ed io, mentre mi contorcevo nel letto dal dolore, pensavo al perché di tutto questo, perché a me, non sono stato male abbastanza?” scriveva sfogandosi ieri su Facebook. Tanti sono stati i commenti e i messaggi di amici e sostenitori per tentare di convincerlo a desistere, ritardare il programma del suo percorso e riposarsi, ma niente da fare: “Sono soggetto ai calcoli, come arrivano passano, mi è già successo 11 volte” ha spiegato la mattina seguente, ed è ripartito per Grossetto.
Solo oggi si permette un po' di relax in spiaggia a Marina di Grossetto per la giornata di pausa già programmata: “Sono qui con il computer che sto cercando di scrivere qualcosa, ma fa troppo caldo. Credo che questa volta un tuffo in mare me lo faccio”. Ultimamente, infatti, gli era capitato di alloggiare in una tenuta con piscina, ma non aveva proprio avuto tempo di fare il bagno. Una struttura ricettiva, questa, come le tante che numerose persone stanno mettendo a disposizione del viaggiatore per dargli una mano.
Ma non solo: “Appena arrivo in ogni destinazione, dopo 25 chilometri in media di cammino al giorno, mi trovo i sindaci dei vari comuni che mi attendono per conferenze sul mio progetto e la sera mi organizzano eventi per la raccolta fondi. Ieri, ad esempio c’era un aperi-cena in mio onore a Grossetto. Qui mi ha raggiunto una ragazza che ha subìto un trapianto di polmoni a causa della fibrosi cistica. Aveva 38,5 di febbre ma ha voluto partecipare lo stesso. Mi dicono che sono un eroe, ma per me lo è lei”.
Sono 6 gli ospedali che ha visitato finora, 27 in tutto quelli dove ha intenzione di passare per far sapere ai malati di fibrosi cistica che non sono soli. Pochissime le tappe in solitudine: “È una media molto buona! Anche se a me a volte fa piacere camminare da solo, ne sento il bisogno. Mi stupisco continuamente di quante persone si uniscono al mio cammino e mi aiutano a portare lo zaino pesante, anche con questo caldo atroce. Di tutte le età. Ieri una ragazza è svenuta dal caldo. Mentre cinque giorni fa un signore ottantenne ha voluto seguirmi a tutti i costi. Quando siamo in gruppo la regola è che la velocità del passo la stabilisce il più lento: in questo caso era lui. Temevo che potesse fare un infarto! Invece siamo partiti alle 9 di mattina e siamo arrivati solo alle 8 di sera, tra pause per la toilette e per le ombre di vino, ma ce l’abbiamo fatta!”
QUI un video recente che racconta la sua storia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino