VICENZA - «I conigli malati? Diventeranno ciechi e moriranno di anoressia, con noduli nelle mucose, sulla testa, sugli arti e sui genitali». Non si placano le...
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Apriti cielo. Molti vicentini si sono ribellati e hanno invaso i social con commenti e proteste. Sul caso intervengono ora i responsabili dello stesso Enpa, che gestisce tra l'altro il canile di Gogna dove è in fase di ampliamento il recinto destinato a raccogliere gli esemplari. «Il tasso di dolore dei conigli non lo conosciamo e ci imponiamo di pensare che sia basso - amettono - A quelli catturati abbiamo dato la dolce morte che riserviamo ai nostri cani e gatti quando soffrono e non possiamo salvarli. Di sicuro qualcosa andava fatto. Non potevamo stare a guardare o criticare da fuori».
Insomma, gli animalisti ribadiscono la necessità di procedere con l'abbattimento. Quanto alla cura degli animali infetti, sono chiari: «I veterinari dicono che è rara e complessa, a prescindere dal costo. Qui però non stiamo parlando del pet di casa, al quale riserveremmo ogni cura possibile, ma di un parco monumentale con centinaia di esemplari». Vaccinazioni? Sterilizzazioni? «Una battaglia persa - taglia corto l'Enpa - Immaginiamo di catturare 100 conigli. Ci vorrebbero 100 trasportini e un luogo per tenere ogni animale isolato da 3 a 10 giorni, tempo di incubazione. Diversamente, appena messo nelle gabbie, in stalle o nei recinti, un solo malato infetterebbe gli altri». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino