Truffatore seriale dal 2001 nel settore auto: condannato a 12 anni

Andrea Zito, il truffatore che deve scontare 12 anni
GRISIGNANO DI ZOCCO - Per almeno sedici anni, dal 2001 al 2017, si è reso protagonista di una serie infinita di truffe e raggiri - i casi accertati sono almeno trenta ma il...

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GRISIGNANO DI ZOCCO - Per almeno sedici anni, dal 2001 al 2017, si è reso protagonista di una serie infinita di truffe e raggiri - i casi accertati sono almeno trenta ma il sospetto degli investigatori è che siano molti di più, forse un centinaio, anche ai danni di parenti e amici - ma ora per Andrea Zito, 44 anni, originario di Montecchio Maggiore e residente a Grisignano di Zocco, è arrivato il momento di pagare il conto con la giustizia. E' stato infatti condannato dalla Procura generale di Venezia a 12 anni di reclusione per truffa, appropriazione indebita, ricettazione e falso. 


Nelle ultime settimane del 2018 è stata emessa la condanna definitiva, ma Zito era all'estero, in un luogo irreperibile dove avrebbe trascorso buona parte dello scorso anno, forse conscio della situazione. Gli agenti della squadra mobile di Vicenza lo hanno arrestato ieri mattina, proprio nella sua abitazione di Grisignano, dove era appena tornato e dove si sarebbe fermato solo qualche giorno: per lui sono scattate le manette e poi è seguito il trasferimento in carcere al San Pio X di Vicenza.

In base a quanto è stato ricostruito dagli inquirenti Zito si presentava come venditore di auto e titolare della "Racing Car" di Grisignano, società che in realtà non è mai esistita. Il truffatore metteva annunci riguardanti vendita di auto soprattutto sui siti specializzati e quelle delle vendite online, per poi incontrare i possibili clienti ai caselli autostradali o in qualche piazza. Carpendo la fiducia si è fatto consegnare caparre fino a 4 mila euro, poi spariva. In alcune occasioni, sempre secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, si fingeva interessato all'acquisto di macchine, che riusciva a farsi consegnare senza pagarle o solo con un acconto. In un'occasione, nel 2009, è stato fermato alla guida di Audi A6 risultata rubata in Germania e a cui aveva messo una targa rubata nel Riminese e per questo era già stato denunciato per ricettazione.
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Il Gazzettino