VICENZA - Più che buche, sembrano tane. Fino a oggi le scavavano “solo” nutrie e gamberi. Ora anche i tassi. ...
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Gli argini del Basso Vicentino sono a rischio. La loro tenuta idraulica è messa a dura prova dalle gallerie scavate da questi animali. In caso di piogge abbondanti, infatti, crolla tutto. A lanciare l'allarme è il consorzio di bonifica Alta pianura veneta, che si occupa della manutenzione di impianti e corsi d'acqua di un centinaio di comuni tra le province di Padova, Verona e Vicenza.
Le zone più colpite sono quelle di Villaga, Barbarano Mossano e Liona. Di recente sono stati effettuati lavori di ripristino negli scoli Mantovana e Liona, ma il problema resta ed è grave. La soluzione sta nel contenimento del numero dei roditori, ma finora non è stato fatto nulla. Di qui la preoccupazione del presidente Silvio Parise: «Dobbiamo a malincuore riconoscere che non sono giunti progetti di contenimento delle nutrie, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti, così come la loro diffusione».
Abbattimenti o cattura tramite gabbie? Il dibattito è aperto e ha registrato anche l'intervento di Coldiretti, la quale ha chiesto una legge regionale per proteggere il territorio dalla fauna selvatica. Una cosa è certa: stabilità delle rive ed efficienza dei fondali non sono mai state così in pericolo. «Le insidie sembrano non finire mai - rincara Parise - I tassi creano gallerie devastanti. Non è facile individuare le aree colpite, se non dopo i cedimenti. In sostanza non si può agire in via preventiva, ma quando il danno è fatto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino