Eccidio del ’45, Schio blindata per i cortei opposti di "neri" e "rossi"

Eccidio del ’45, Schio blindata per i cortei opposti di "neri" e "rossi"
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SCHIO - Dalle 7 alle 13 di domani, domenica 8 luglio, il centro storico sarà chiuso al traffico con divieti di parcheggio in strade e piazze, blindato da centinaia di uomini delle forze dell’ordine che vigileranno per mantenere l’ordine pubblico sulla manifestazione e la contromanifestazione per il 73. anniversario dell’Eccidio di Schio della notte tra il 6 e 7 luglio ’45, quando un gruppo di partigiani della Divisione garibaldina Ateo Garemi e agenti della polizia ausiliaria partigiana penetrò nelle allora carceri mandamentali, ora biblioteca civica Bortoli di via Baratto, per ammassare su uno stanzone 99 persone e colpirle a raffiche di mitra, uccidendone 54 (14 donne e 7 minorenni). Una piaga sulla città rimasta nell’oblio fino al 17 maggio 2005, quando Comune, associazioni partigiane e comitato “Parenti vittime Eccidio” firmarono un "Patto di concordia" per superare le divisioni ideologiche.


Domani il centro città sarà teatro del diciassettesimo raduno nazionale dell’associazione storica Continuità Ideale che raggruppa reduci, parenti e simpatizzanti della Repubblica sociale di Salò. Sarà una contrapposizione a distanza tra “neri” e “rossi” dal sapore anni ‘50 e ‘60 con le forze dell’ordine chiamate a evitare possibili contatti tra le contrapposte parti. I simpatizzanti della Rsi, in arrivo anche fuori dal Veneto, si ritroveranno alle 9,45 al ristorante Da Ghezzo di via Maranese, da dove alle 10.15 scortati dalla polizia si porteranno in via Baratto per depositare alle 10.30 una corona di fiori sul portone della biblioteca civica e sostare una quindicina di minuti per tornare al ristorante per la recita di un rosario, il pranzo e l’arrivederci al 2019. In contemporanea militanti della sinistra radicale con il variegato mondo no-global si ritroveranno alle 9.30 in piazza Rossi per un  presidio “antifascista” e deporre per le 11.30 circa un mazzo di fiori sotto la lapide nel parcheggio della biblioteca che ricorda i fratelli Germano e Giacomo Bogotto uccisi dai fascisti, perché partigiani, il 18 gennaio e il 16 aprile ’45.


Ieri alle 19 nel duomo di San Pietro il comitato “Parenti vittime Eccidio” con le autorità civili di Schio e dei Comuni limitrofi assieme a rappresentati di Anpi e Avl hanno partecipato a una messa in ricordo delle 54 vittime celebrate da don Mariano Ronconi. All’uscita i partecipanti sono stati fischiati da una cinquantina di persone convocate dal comitato “Schio Anti Fasciata” tenute a distanza da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa. Domani mattina la replica attesa molto più rumorosa. Ieri sera al termine della messa il comitato 7 luglio ha deposto sul portone della biblioteca un mazzo di fiori con l’appello delle 54 vittime e un minuto di silenzio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino