Giovane autrice racconta in Regione la storia del cromo killer a Stroppari

Giovane autrice racconta in Regione la storia del cromo killer a Stroppari
TEZZE SUL BRENTA - “Il paese che brillò tra le luci del cromo”, il libro scritto da Elena Baù, è arrivato anche al consiglio regionale. E' stato presentato a Palazzo...

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TEZZE SUL BRENTA - “Il paese che brillò tra le luci del cromo”, il libro scritto da Elena Baù, è arrivato anche al consiglio regionale. E' stato presentato a Palazzo Ferro Fini dalla stessa autrice e dal consigliere regionale del movimento 5 Stelle, Manuel Brusco. E’ la storia del paese di Stroppari, a cavallo tra il Vicentino e il Padovano, dove cinquant’anni fa v’era una rigogliosa campagna e l’acqua potabile usciva in quantità e qualità dai pozzi e dove oggi si ergono capannoni di cemento e strade d’asfalto. Una realtà paesana comune a tutto il Veneto, dove il lavoro viene prima di tutto, assumendo quasi il carattere di valore assoluto simbolo di quello che è stato definito il “miracolo del terziario avanzato del nordest”.




E’ la storia di un paese e della sua fabbrica, la Tricom Galvanica PM, che si insediò a metà degli anni ’70 producendo componenti d’arredo, ma anche reflui industriali penetrati nel sottosuolo, sparsi illecitamente nei campi, sversati nelle rogge, fanghi stoccati furtivamente sotto al cemento, operai ammalatisi e morti prematuramente.



“Il paese che brillò tra le luci del cromo” è il racconto di chi si è “addormentato bambino la sera in povere case prive a volte del necessario e si risveglia bruscamente adulto il mattino dopo nella società dell’opulenza e del superfluo”. E’ lo spaccato di due generazioni impegnate nel difficile passaggio dalla realtà rurale e contadina a quella industriale. “Ho voluto in modo particolare questa presentazione in Consiglio regionale – ha detto Brusco – perché quello che sembrava un fenomeno di inquinamento circoscritto a quella dimensione territoriale di Stroppari, è in realtà un problema presente in molte altre aree del Veneto e di cui sono venuto a conoscenza facendo parte della Commissione Ambiente. Mi riferisco ad esempio all’inquinamento delle falde acquifere legato al Pfas tra Verona, Vicenza e Padova o del mercurio nella parte sud della provincia di Treviso”.



“Lo spirito – ha spiegato la giovane autrice – è stato quello di voler raccontare una parte importante del mio paese che è anche una parte importante del Veneto, perché penso sia necessario raccontare il nostro passato per capire ed affrontare il presente e i problemi che ci sono nel presente. Questo libro ha suscitato più di qualche malumore, perché affronta argomenti ancor oggi scottanti e vivi, ma ho ritenuto che il motivo che mi ha spinto a scriverlo fosse più forte e importante”. La vicenda di Stroppari di Tezze, che negli anni ha prodotto studi e pubblicazioni di vari tipi, lascia sul campo una barca di milioni necessari per il disinquinamento dal cromo che ha inzuppato il terreno per decenni. A Venezia, racconta chi ha accompagnato Elena Baù all'incontro, molti consiglieri regionali nemmeno sapevano della vicenda che per anni ha fatto discutere e ha anche conosciuto un lungo iter giudiziario con delle pesanti condanne. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino