BASSANO - (Cs) Sarà la fiction Rai "Di padre in figlia" che rilancia l'immagine di Bassano e dei suoi produttori di grappa. Sarà una nuova politica di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Casa dei Tre Oci, luogo di produzione artistica e culturale, cenacolo di incontri e dibattiti, studio per gli artisti e spazio ospitale per gli intellettuali di passaggio a Venezia, diventa un fiore all'occhiello per Nardini che vede la distilleria già impegnata con la Collezione Peggy Guggenheim, partner ormai da anni, ma anche in progetti come Garage Nardini, teatro di performance nazionali e internazionali con sede a Bassano.
La collaborazione di Nardini con La Casa dei Tre Oci è iniziata con il vernissage del 12 aprile, in onore della nuova mostra che si terrà fino al 10 settembre 2017 dedicata a David LaChapelle, con oltre 100 immagini che ripercorrono dagli anni Novanta a oggi l’universo surreale, barocco e pop di uno dei più importanti e dissacranti fotografi contemporanei.
La relazione di Nardini con il mondo dell’arte è nata soprattutto attraverso la figura di Cristina Nardini, direttore amministrativo e finanziario dell’azienda. La passione di Cristina, si legge in una nota aziendale, si esprime attraverso il costante impegno di Nardini nel sostenere enti culturali. Intanto sulla Rai va in onda la fiction sugli anni del boom economico a Bassano, dove si può notare un buon aggancio con la storia dei produttori di grappa locali. Inizialmente Nardini era sembrata contraria a un film del genere, ritenuto magari un fulcro di stereotipi negativi. Ma poi evidentemente la visione dell'evento che ha coinvolto alla grande la città del Grappa (e della grappa) è cambiata nella stanza dei bottoni della storica azienda bassanese, la prima a esportare in Giappone la sua grappa negli anni '90, quando produceva e vendeva tre milioni di bottiglie, e che ha sempre portato il lustro delle forniture alla casa reale britannica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino