VICENZA - Si chiama family bag o doggy bag. Una volta si usava per portare gli avanzi del ritorante al cane. Ora quegli avanzi si mangiano a casa, in famiglia, senza...
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Insomma, avanti, ma con prudenza e un po' di timidezza. «Ci sono altri colleghi che offrono questa opportunità, ma come sempre la diffusione dipende dalla richiesta e c'è ancora molta strada da fare in tal senso perché diventi un'abitudine del consumatore», aggiunge Semenzato. Ristorazione e comparto alimentare, nel frattempo, si sono uniti sul fronte del recupero della merce destinata ad essere scartata, sottolinea Alberto Morato, presidente provinciale dei panificatori. «Come associazione siamo particolarmente attenti al tema degli sprechi e lo consideriamo una linea guida essenziale in un cammino di responsabilità sociale d'impresa, al punto che pochi giorni fa abbiamo presentato un progetto - conclude Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza -. Avvieremo percorsi formativi per evitare gli sprechi di materie prime nelle lavorazioni di cucina».
Sul territorio il recupero degli avanzi da destinare a enti caritatevoli e senzatetto è comunque già realtà. In alcune mense scolastiche del capoluogo, per esempio, le piatanze non consumate dai ragazzi finiscono all'albergo cittadino del comune, che accoglie persone senza fissa dimora. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino