VICENZA - Possono essere definite le nozze dell'anno. Le aziende pubbliche del territorio si sposano per ridurre le spese, contare di più sul mercato e potenziare i...
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Ma l'obiettivo è non fermarsi qui. «Puntiamo a ulteriori aggregazioni e a mantenere il controllo pubblico», ammette Tosi. «Le aziende sono molto simili. Vogliamo fortificarle in termini di servizi, qualità e tariffe», gli fa eco Variati.
L'unione delle aree di competenza, fanno sapere gli interessati, determinerà la nascita di un bacino di dimensioni tali da consentire economie di scala nell'impiantistica e nei servizi. Quanto alla governance, “verrà rispettato l'equilibrio tra le parti con un'adeguata rappresentanza dei soci” negli organi amministrativi e di controllo.
Alla fine dell'anno, invece, ecco la rivoluzione del ciclo integrato dell'acqua. Il processo, stavolta tutto vicentino, di integrazione tra Alto Vicentino servizi e Acque Vicentine porterà alla nascita di un organismo che gestirà un bacino di 550mila abitanti e una settantina di comuni, tra cui Vicenza. «Per gli utenti la qualità del servizio rimarrà invariata, a partire dalla presenza degli sportelli e dei servizi tecnici. Si apriranno però nuove opportunità», commenta presidente di Avs Giovanni Cattelan. Si parla di un potenziale risparmio, tra il 2017 e il 2022 di oltre 7 milioni di euro, pari al 2% annuo. Risparmio che sarà destinato alla realizzazione di opere sul territorio. Esclusi tagli al personale e agli sportelli, che resteranno 7, più 5 presidi. Avs conta 38 soci e 142 dipendenti, mentre Acque vicentine ha 31 soci e 145 dipendenti.
Il Gazzettino