VICENZA - Quasi 9 casi al mese. Di fatto, uno ogni 3 giorni. Maltrattamenti, soprusi, offese. Spesso in ambito familiare e a opera del partner. A Vicenza la violenza sulle...
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A confermarlo, i dati del Centro antiviolenza (Ceav) della provincia: in 5 anni di attività ha ricevuto più di mille contatti e registrato 520 casi di aggressione. Una novantina quelli ancora aperti. Si tratta di numeri significativi, soprattutto se si tiene conto che l'ultima indagine Istat sulla violenza di genere in Italia ha messo in rilievo come il numero delle vittime sia ancora basso rispetto alla portata del fenomeno. «Spesso ci troviamo di fronte a emergenze con la necessità di accompagnare donne e bambini in case rifugio. Grazie alla collaborazione dell'assessorato, riusciamo a dare una risposta, anche se la soluzione non può essere decisiva. E' importante che le donne vittime di violenza contattino il Ceav», sottolinea Paola Sulis, sostituto commissario della sezione volanti della polizia di Stato .
In questi giorni la struttura, che ha sede in via Torino, nel capoluogo berico, è in piazza con gazebo e iniziative destinate a far conoscere un servizio che, sul territorio, è diventato un punto di riferimento. Ma anche per raccolgliere fondi. Il Centro è finanziato da Regione, comune di Vicenza e da quelli del distretto est dell'Ulss 8 Berica, nonché da associazioni, cittadini e fondazioni.
Il 67% dell'utenza è di nazionalità italiana, mentre il resto è straniera, forse per la difficoltà da parte di alcune culture a chiedere aiuto. «Il Ceav ha tra gli obiettivi non solo quello di sostenere la donna, ma anche di costruire una rete di aiuto che coinvolge comunità e scuole - osserva Isabella Sala, assessore alla comunità e alle famiglie - Recentemente abbiamo organizzato laboratori con 550 ragazzi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino