VICENZA - Quasi 19 miliardi di euro, per la precisione 18,9, di danni per 210 mila azionisti delle due popolari venete finite nell'inghiottitoio. Questi i calcoli delle...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma questo è solo l'ultimo anello di quella che viene descritta come una lunga catena di scandali e crac. A partire dal «gravissimo scandalo di Mps», la più antica banca italiana «ridotta in cenere in meno di un decennio, che per 544 anni aveva resistito a carestie, pestilenze, invasioni barbariche terremoti». «Al 31 dicembre 2005 - dicono i due presidenti - Mps capitalizzava in Borsa 12,2 mld di euro. Ora, dopo aumenti di capitale per circa 20,5 miliardi di euro per finanziare la sciagurata acquisizione di Antonveneta e dopo aver bruciato 32,2 miliardi di euro nel decennio, ha bisogno di ulteriori 9 miliardi di fondi pubblici». «Mps gestita dall'ex presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, è la madre di tutti i crac degli ultimi 32 anni», dicono Lannutti e Trefiletti. E poi citano Bipop-Carire (2002); Banca Popolare di Lodi (2005); Banca Italease (2008); Tercas (2012); Banca Popolare di Milano (2012); Carige (2014).
Guardando all'ammontare dei risparmi bruciati la classifica vede in testa Mps seguita dalle due banche venete.
Il Gazzettino