Tari in contanti al dipendente: buco di 40.000 euro, evasore chi l'ha pagata

Il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto davanti al municipio
THIENE - Il sindaco Giovanni Casarotto è tornato sullo spiacevole episodio del dipendente “infedele” dell’Ufficio Tributi che è...

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THIENE - Il sindaco Giovanni Casarotto è tornato sullo spiacevole episodio del dipendente “infedele” dell’Ufficio Tributi che è stato sospeso dal servizio perché ha chiesto indebitamente a più cittadini pagamenti in contanti della Tari, anziché con l’apposito modello F24. Questi cittadini risultano evasori con le relative conseguenze.


«A scanso di notizie infondate preciso, per correttezza dell’informazione, che il dipendente infedele era impiegato all’Ufficio Tributi dagli inizi del 2018 e che pertanto tale situazione non può essersi protratta per anni - scrive il sindaco in un comunicato stampa di oggi pomeriggio, 22 ottobre - . Ai sensi dell’art. 107, comma 3, del Decreto Legislativo 267/2000 (Tuel), nonché dell’art. 12 del Regolamento interno di Organizzazione dei Servizi e degli Uffici, sono di competenza dirigenziale gli atti di amministrazione e gestione del Personale, in attuazione degli obiettivi e dei programmi definiti con gli atti di indirizzo degli organi di governo dell’Ente. Ribadisco inoltre che sono ancora in corso gli accertamenti contabili per determinare il numero di utenti e per quantificare con esattezza l’entità delle somme indebitamente sottratte che potrebbero aggirarsi sui 40 mila euro. L’attività ordinaria dell’Ufficio non è bloccata e procede regolarmente - prosegue Casarotto - pur tra le difficoltà di un aggravio di impegno richiesto, dovuto sia alla ricostruzione delle posizioni contributive, che all’accoglienza e consulenza dei cittadini interessati al problema del pagamento effettuato in contanti, che sono invitati a presentarsi agli Uffici e che ringrazio per la collaborazione. Si è in attesa, inoltre, che facciano il loro corso anche le indagini degli inquirenti e le conseguenti decisioni della magistratura».      Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino