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L'adroterapia è disponibile in pochi Paesi al mondo, tra cui l'Italia. Dove già sono state curate 1.100 persone con tumori del distretto testa-collo. Riguarda le patologie della laringe, della faringe, del cavo orale, del naso e dei seni paranasali che colpiscono ogni anno circa 9.900 persone in Italia (7.300 uomini e 2.600 donne). A differenza della radioterapia tradizionale, che si basa sull’utilizzo di raggi X o elettroni, l’adroterapia prevede l’uso di protoni e ioni carbonio. Queste particelle atomiche (definite “adroni”, da cui deriva il nome della terapia stessa) hanno il vantaggio di essere più pesanti e dotate di maggior energia rispetto agli elettroni e di conseguenza di essere ancora più efficaci nel distruggere le cellule tumorali.
In totale, vivono più di 57.000 persone con diagnosi del genere e 4.100 sono decessi che avvengono ogni anno.
Al Cnao sono già stati trattati con adroterapia oltre 3.300 pazienti, di cui 1185 con tumori del distretto testa-collo a istologia non spinocellulare né sarcomatosa. Per Ester Orlandi, direttore del Dipartimento clinico del Cnao e membro del Consiglio direttivo di Aiocc «l'adroterapia rappresenta una tecnologia radioterapica complessa che, per le sue proprietà dosimetriche e radiobiologiche, trova indicazione, all'interno di una strategia combinata, in tumori radioresistenti, localmente aggressivi, in aree anatomiche complesse. È importante discutere i casi clinici all'interno di un Tumor Board specialistico come requisito essenziale per avviare un percorso di cura adeguato».
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