Spazio, l'allarme dell'Italia: «Non può diventare il cimitero dei detriti»

Spazio, l'allarme dell'Italia: «Non può diventare il cimitero dei detriti»
L'Italia lancia l'allarme: lo spazio è un territorio comune e come tale va difeso: «Non può diventare il cimitero dei detriti. L'avventura spaziale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

L'Italia lancia l'allarme: lo spazio è un territorio comune e come tale va difeso: «Non può diventare il cimitero dei detriti. L'avventura spaziale va organizzata in maniera ordinata. Al prossimo G20 in autunno, dove l'Italia sarà presidente di turno, questo tema di accesso allo spazio e del suo governo si pone con forza rilevante». Lo ha detto Bruno Tabacci, presidente del Comint (Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio). «Se i grandi operatori spazio, russi, cinesi, americani pensano che lo spazio sia il nuovo far west, non c'è un futuro rilevante - le sue parole -. C'è un tema su come sviluppare l'infrastruttura spaziale per la sicurezza e protezione dei cittadini europei, un tema che richiama le regole».

Spazio, l'Agenzia europea: «Cooperazione con Cina crea ponti per il futuro»

Sarà necessario un tavolo tra Italia, Francia e Germania, per trovare una convergenza tra i loro interessi nell'ambito delle politiche spaziali europee. L'agenda dell'Agenzia spaziale europea (Esa) fa il punto «su possibili minacce all'economia europea: competizione, concorrenza e tutela devono trovare un giusto equilibrio. È un mercato che ha bisogno di competere, per poter crescere. Se si continua a dire, prima casa nostra, è difficile che il contesto in cui si gioca la partita, cresca. Va fatto un bilanciamento tra le opposte esigenze. C'è la necessità di una politica industriale comune europea per attuare futura visione europea dello spazio», continua Tabacci. Ci sono alcuni paesi membri dell'Esa «come Francia, Germania e Italia, che possono avere interessi divergenti, ma su tali questioni trovare un punto di incontro è decisivo. C'è la necessità di dare vita a un tavolo tra Italia, Francia e Germania, che aiuti l'Esa a camminare ancora più rapidamente. Bisogna trovare una calibratura adeguata».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino