Medicina, primo pacemaker che si dissolve: «Viene assorbito dal corpo nell'arco di 5 o 7 settimane»

Medicina, primo pacemaker che si dissolve: «Viene assorbito dal corpo nell'arco di 5 o 7 settimane»
Si degrada da solo e è assorbito dal corpo nell'arco di 5 o 7 settimane. Nasce il primo pacemaker "transitorio" che non necessita di rimozione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Si degrada da solo e è assorbito dal corpo nell'arco di 5 o 7 settimane. Nasce il primo pacemaker "transitorio" che non necessita di rimozione tramite intervento chirurgico. Aiuta il cuore e, progettato per i pazienti che necessitano di un supporto cardiaco temporaneo, non richiede batterie. «Il dispositivo è in grado di degradarsi ed essere assorbito dal corpo nell'arco di cinque o sette settimane, escludendo la necessità di un intervento chirurgico», come spiegano i suoi sviluppatori in uno studio su 'Nature Biotechnology'.

Liste d'attesa, 21 milioni per recuperare visite e interventi chirurgici

«A volte i pazienti hanno bisogno solo di un pacemaker temporaneo ad esempio in caso di intervento chirurgico a cuore aperto, infarto o abuso di farmaci - afferma Rishi Arora, Northwestern University (Illinois) che ha contribuito allo studio, al 'Times' - Dopo che il cuore del paziente si è stabilizzato, possiamo rimuovere il pacemaker. L'attuale standard di cura prevede l'inserimento di fili che possono anche infettarsi o dare problemi. Mentre ora abbiamo la possibilità di impiantare un pacemaker biocompatibile che non necessita poi di una rimozione fisica. Questa - conclude - è potenzialmente una grande vittoria per chi deve subire un'operazione».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino