OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Per la prima volta, ecco i neuroni specchio anche nei roditori. La scoperta - che promette di semplificare lo studio di questi neuroni fondamentali per lo sviluppo delle capacità cognitive e nuove terapie per ictus o autismo - è stata frutto della ricerca di Luciano Fadiga, direttore del centro dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Ferrara e fisiologo all'Università di Ferrara, ed è stato pubblicato su Current Biology.
«Anello di congiunzione tra capacità innate e socialità»
«La prima scoperta dei neuroni specchio l'abbiamo fatta nei primi anni '90 sulle scimmie - ha spiegato all'Ansa Fadiga, uno dei ricercatori dell'allora gruppo dell'università di Parma guidato da Giacomo Rizzolati che per primo identifico l'esistenza di questi neuroni - e l'annuncio sollevò un grande entusiasmo».
L'origine dei neuroni specchio
La nuova scoperta di neuroni specchio nei roditori dimostra che queste strutture hanno un'origine evolutiva piuttosto lunga, anche in specie piuttosto lontane da noi, e allo stesso tempo permetterà di migliorarne lo studio. «Di certo i roditori non hanno la grande varietà di comportamenti dei primati - ha concluso Fadiga - ma sono modelli molto ben conosciuti e con un cervello anche fisicamente più semplice da studiare, grazie a loro lo studio dei neuroni specchio potrà progredire molto rapidamente».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino