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C'è ancora tantissimo lavoro da fare in Italia per allinearsi agli obiettivi sul clima. La pandemia ha rallentato il processo verso il 2030 sulle energie rinnovabili. Nel 2020 si è registrata una drastica riduzione del numero degli impianti utility scale ed una brusca frenata per il segmento commercial (+3% su base annua, contro il +20% nel 2019 rispetto al 2018) e per il segmento small industrial (+20% su base annua, contro il +41% nel 2019 rispetto al 2018). Va in controtendenza solo il segmento industrial (500kWp-1MWp) che traguarda un incredibile +64% (contro un -12% nel 2019 rispetto al 2018).
I dati emergono da un'analisi di EnergRed, impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane. Più in generale l'effetto Covid-19 sulle rinnovabili nel 2020 è stato pesantissimo, facendo segnare un crollo del 35%, con il fotovoltaico che resiste con una perdita meno gravosa (-15%).
«Nel 2019 il solare aveva battuto ogni record di crescita rispetto al settore delle rinnovabili stesse, rappresentando il 62% di tutte le installazioni.
Le prospettive future
Guardando al futuro, per raggiungere gli obiettivi del Piano Energia e Clima 2030 l'Italia deve ancora installare 40,7GW di capacità da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Si tratta di uno sforzo titanico per ridurre le emissioni del comparto e per sostenere la continua elettrificazione dei consumi a basse o zero emissioni, per cui si rende necessario raddoppiare l'attuale capacità. Ma se fonti come l'idroelettrico ed il geotermoelettrico hanno praticamente esaurito il loro ruolo, il solare e l'eolico stanno accumulando un grande ritardo, avendo rispettivamente raggiunto appena il 41% ed il 56% dell'obiettivo fissato dal piano.
«Per riallinearsi al piano, il solare dovrà addirittura crescere del 14% all'anno per i prossimi 10 anni -includendo anche il 2021 - il che significa quintuplicare la capacità installata ogni anno, passando dagli attuali 620MWp fatti registrare nel 2020 a circa 3GWp di installazioni annue» sottolineano gli analisti di EnergRed.
«Guardando i numeri della crescita complessiva che si era innescata tra il 2018 ed il 2019, almeno mille aziende sono rimaste fuori dalla transizione energetica e sono stati persi circa 48MWp di potenza destinata all'autoconsumo, con un danno economico pari a 128 milioni di euro. Per questo abbiamo deciso di dare ancora più forza alla nostra azione espandendo i nostri investimenti diretti al fianco delle piccole e medie imprese italiane per un totale di 22MWp all'anno per i prossimi 5 anni», spiega Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.
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