Facebook, è iniziata la fuga: aziende senza più social?

Facebook, è iniziata la fuga: aziende senza più social?
Non è solo una moda, ma è troppo presto per parlare di una tendenza conclamata. La cosiddetta fuga da Facebook di alcuni utenti e aziende, è comunque, in...

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Non è solo una moda, ma è troppo presto per parlare di una tendenza conclamata. La cosiddetta fuga da Facebook di alcuni utenti e aziende, è comunque, in alcuni casi, frutto di riflessione e di una precisa strategia.


IL CASO UNICREDIT
Ha suscitato molto clamore la decisione di Unicredit, una delle più importanti banche d'Europa, di chiudere tutti i suoi profili social: Facebook, Instagram e Messenger. Non abbiamo elementi per dire che questa decisione, seppur messa in atto da un gigante come Unicredit, segnerà un punto di svolta nel social network fondato da Mark Zuckerberg, ma in questo momento è in atto una riflessione da parte di aziende, giornali ed enti sul dove sia più utile e opportuno mantenere un dialogo con i propri clienti o lettori.

I DATI
Negli ultimi due anni, secondo uno studio di Edison Research, Facebook negli Stati Uniti ha perso circa 15 milioni di utenti (alcuni dei quali per decesso n.d.r.), e se gli abbandoni mantenessero questo ritmo nel giro di circa 50 anni, il social network potrebbe trasformarsi in una sorta di immenso cimitero, con un numero di profili di persone scomparse più alto degli utenti attivi.

LA RIFLESSIONE

Probabilmente gli scandali che hanno colpito il popolare social network nell'ultimo anno - come il caso Cambridge Analytica - hanno contribuito ad accelerare questa riflessione: le aziende, tra cui anche i giornali, si chiedono se sia il caso di delegare la cura del rapporto con i loro utenti o lettori a terzi. Lo spiega bene il giornalista ed esperto di social network Nicola Zamperini: «Le pagine delle aziende nel social network sono case costruite su un terreno che non è di loro proprietà. Il terreno era, è, e sarà sempre di Mark Zuckerberg». Con la possibilità aggiungiamo noi, che il padrone del terreno possa buttarci giù la casa quando vuole. Facebook, scrive sempre Zamperini «dopo aver lasciato che i brand occupassero con facilità spazi e raccogliessero seguaci ha cominciato a chiudere i cancelli, pretendendo soldi in cambio di visibilità. Oggi parlare con la propria fan base costa un sacco di soldi». Quel che è certo è che apertura e trasparenza saranno ancora concetti fondamentali per chi vuole portare avanti un confronto con i propri fruitori. Confronto che, nel 2019, nessuno si può permettere di interrompere.
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Il Gazzettino