Tv alta definizione, occhio alla rivoluzione digitale 2: le nuove potrebbero diventare obsolete

Tv alta definizione, occhio alla rivoluzione digitale 2: le nuove potrebbero diventare obsolete
State per comprare un televisore, magari di quelli enormi, naturalmente smart e con super ultra alta definizione delle immagini? Allora occhio alle etichette perché nel...

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State per comprare un televisore, magari di quelli enormi, naturalmente smart e con super ultra alta definizione delle immagini? Allora occhio alle etichette perché nel giro di un paio d'anni potreste essere costretti ad acquistare un decoder (da 50 a 200 euro) se volete continuare a usarlo.


Ma come, non è un apparecchio dell'ultima generazione? In realtà con l'arrivo del digitale terrestre 2 ovvero DVTB-T2 entro il 1° luglio 2022 e con i primi approcci già dal 2020, potrebbero diventare arretrati anche i televisori comprati di recente o nei prossimi mesi. Insomma, la rivoluzione digitale di appena sei anni fa (DVTB-T1) verrà sorpassata in base a una normativa europea sulla riassegnazione delle frequenze.
In altri termini, come ha raccontato Antonella Cignareale nell'ultima puntata di Report, lo Stato punta a incassare 2,5 miliardi di euro grazie alla gara per le nuove frequenze. 

Uno scenario che a molti italiani sembra del tutto surreale dato che in molte zone della penisola ancora resistono problemi di ricezione dei canali a cominciare da quelli della Rai per cui si paga il canone. L'avvento del primo digitale terrestre ha portato infatti a creare zone buie oppure, al contrario, zone in cui i segnali si sovrappongono. 

Come evitare allora di comprare un apparecchio presto obsoleto? Da luglio 2016 le aziende non possono lanciare sul mercato televisori senza il nuovo standard o senza il codec H265/HEVC. I rivenditori, tuttavia, secondo una norma controversa hanno la possibilità di continuare a vendere i "vecchi" televisori insieme al decoder necessario per utilizzarlo con il DVB-T2. 

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Il Gazzettino