Elezioni di World Rugby nella bufera: accuse di omofobia, Kean (Figi) si ritira

Il logo della federazione mondiale di rugby
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DUBLINO. L'annuncio ufficiale di World Rugby, la federazione mondiale, è arrivato oggi: "Prendiamo atto della decisione della Rugby Figi Union di ritirare il proprio presidente Francis Kean dal consiglio di World Rugby e di conseguenza di ritiare la sua candidatura all'elezione nel Comitato esecutivo a seguito della accuse pubblicate nel Sunday Times. Il suo posto nel consiglio sarà preso dal Ceo della federazione figiana John O'Connor".


Si tratta di una bufera sulle elezioni della federazione mondiale del rugby, che si terranno domenica in videoconferenza, il cui risultato sarà reso noto nel consiglio del 12 maggio. Il quotidfiano Sunday Times domenica ha evidenziato i presunti casi di omofobia e discriminazione riguardanti in passato Kean, citando a supporto due rapporti di Amnesty International. Il presidente della Pacific Rugby Players Welfare Dan Leo  ha scritto una lettera rincarando la dose. E' stata riportata alla luce inoltre la condanna di Kean a 18 mesi per omicidio colposo del 2007, per la quale è stato rilasciato dopo un paio di mesi.  A seguito di tutto questo lunedì World Rugby ha avviato un'indagine. Martedìi è arrivata la decisione della federazione figiana, probabilmente su pressione dei vertici di World Rugby.


La federazione di Figi ha proposto la candidatura dell'inglese Bill Beaumont a presidente di World Rugby, in contrapposizione all'argentino Augustin Pichot, e ha sostenuto quella del francese Bernard Laporte a vice presidente. La federazione francese a sua volta ha proposto quella di Kean a membro dell'esecutivo. Per questo la figura del dirigente figiano è divenuta imbarazzante, se non compromettente, e si è deciso rapidamente di toglierla dal lotto dei competitori (restano 7 per 7 posti nell'esecutivo) e dal consiglio di World Rugby. Vedremo se sarà sufficiente per attenuare le ripercurcissioni negative su Beaumont, il favorito per la rielezione. Beaumont, insieme a Laporte, è sostenuto ufficialmente anche dalla Federazione italiana rugby (Fir) con i suoi 3 voti su 50 a disposizione delle 18 nazioni e 6 federazioni contientali che voteranno.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino