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Ottanta minuti di apnea, rischiando l’osso del collo, senza spunti e sussulti, nemmeno la minima reazione al vantaggio di Molina. Poi si sveglia Ronaldo e la Juve torna a rombare, seconda a pari punti con Milan e Atalanta, minimo sforzo e massimo risultato. Ma al netto dei tre punti Pirlo non può essere soddisfatto. Molte scelte discutibili e giocatori bocciati, compreso CR7, fino a 10 minuti dalla fine.
L’Udinese infatti domina, in completo controllo della partita, rischia anche di trovare il raddoppio con Arslan, dopo il diagonale vincente di Molina in avvio per l’1-0. Ma bastano due guizzi del portoghese per ribaltarla: una punizione da fuori colpisce il braccio di De Paul (migliore dei suoi) in area, rigore trasformato con freddezza per l’1-1.
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E a un minuto dalla fine sempre Ronaldo, di testa, sovrasta Samir e trasforma in oro un assist di Rabiot per il 2-1 finale, un passo avanti decisivo verso la Champions. Risultato quasi bugiardo per i valori visti in campo, la squadra di Gotti però non la chiude e crolla nel finale, mentre la Juve non muore mai, e Ronaldo torna al gol che mancava dalla sfida contro il Napoli. Giusto in tempo per lo scontro diretto Champions con il Milan.
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Il Gazzettino