Sinisa Mihajlovic, scoppia a piangere: «In 5 giorni ho fatto 13 chemioterapie»

Sinisa Mihajlovic, la battaglia contro la leucemia a Verissimo: «In 5 giorni ho fatto 13 chemioterapie». Silvia Toffanin commossa
Sinisa Mihajlovic, la battaglia contro la leucemia a Verissimo: «In 5 giorni ho fatto 13 chemioterapie». Silvia Toffanin commossa. Oggi,...

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Sinisa Mihajlovic, la battaglia contro la leucemia a Verissimo: «In 5 giorni ho fatto 13 chemioterapie». Silvia Toffanin commossa. Oggi, l'allenatore del Bologna è stato ospite nel salotto di Canale 5 e ha raccontato per la prima volta la sua lotta contro la malattia.


Ecco le parole di Sinisa Mihajlovic: «Ho chiesto al medico 'Di questa leucemia si muore o si può anche vivere?'. Alla mia famiglia non sapevo come dirlo. La squadra andava in ritiro. Dissi alla mia famiglia che avevo la febbre e non sarei andato in ritiro. Sono andato a fare gli esami. Loro erano in Sardegna e quando sono tornate a casa gliel'ho detto. Anche per loro non è stato facile».



Continua l'allenatore: «Il giorno dopo hanno preso l'aereo e sono venute da me. Io ho fatto la conferenza stampa, poi sono andato in ospedale e ho fatto 40 giorni di chemioterapia. È una battaglia di testa, non hai tanti dolori, ma la cosa dura è stato stare tanto in ospedale. In 5 giorni ho fatto 13 chemioterapie, perché fisicamente stavo bene. Mi sono venuti attacchi di panico che non ho mai avuto. Ero chiuso in questa stanza, con aria filtrata. Dopo il primo ciclo, sono tornato in campo il 25 agosto. Avevo perso 13 chili, alcuni non mi hanno riconosciuto. Non abbiamo vinto, ma ho mantenuto la promessa di esserci alla prima di campionato».

Poi il 29 ottobre il trapianto del midollo osseo: «Non senti niente, è come una trasfusione. In un'ora avevo fatto tutto. Avevo fatto 5 giorni di chemioterapia forte come preparazione. Poi due giorni di riposo e poi il trapianto. Poi ci vogliono dalle 4 alle 5 settimane per vedere se inizia a funzionare. Non ero tanto emozionato, mi sembrava una cosa normale. Ma mia moglie mi ha detto che si vedeva che ero emozionato. È andata bene. Il più bel Natale della mia vita».


Poi Sinisa Mihajlovic si commuove fino alle lacrime ricordando il papà morto dieci anni fa: «Quando era in vita, mi dava fastidio che quando mangiava faceva rumore. Adesso che darei per averlo qui vicino a me solo per guardarlo. Ma lo capisci solo quando lo perdi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino