ASCOLI Contava solo vincere dopo un eterno anno a pane secco e duro e l'Italia ha vinto. Ha sofferto, sbagliato, lottato, costruito, distrutto, combattuto ancora e infine ha...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pronostico avverso anche perché i guerrieri del Pacifico sono noni al mondo e gli italiani solo quattordicesimi. Invece questa volta gli allibratori e i tecnici dei siti web masticano amaro, soprattutto dopo aver visto il secondo tempo degli azzurri tornati in campo dopo il the con gli avvoltoi che circuitavano sopra di loro. Dopo il primo calcio del dubuttante Haimona, gli azzurri non hanno raccolto nulla della vistosa mole di gioco espressa mentre i samoani con il minimo sforzo hanno pareggiato con Tusi Pisi e allungato con la meta di Lam. Insomma, 3-10 dopo 40 minuti che hanno raggelato gli 11mila abbandonati spettatori, per non dire degli spettatori di Dmax che per la prima volta trasmette i test match di novembre. Nella ripresa il punteggio è cambiato tre volte: roba per cuori forti soprattutto per chi sa che senza le vitorie della nazionale il movimento rugbystico italico rischia di iniziare a ingolfarsi dopo una crescita tumultuosa. Quello che più atterriva è che non tutti gli azzurri sembravano giocare come se fosse la loro ultima partita, come aveva promesso il capitano Parisse, un leone ben sostenuto da Zanni e Favaro. Haimona, promosso al suo primo cap, ha intanto accorciato al 43' poi al 47' è arrrivata la meta di Favaro grazie a un sontuoso carretto della ischia da touche: sorpasso 11-10. Controsorpasso di Tusi Pisi dopo 4 minuti: 11-13. Risorpasso di Haimona al 54': 14-13. Match durissimo, punto a punto. A questo punto però si è rivista l'Italia del Sei Nazioni 2013: lucidità, potenza, organizzione a cominciare dalla mischia, ancora una volta la chiave del successo del successo. Dopo la fuga di McLean e Campagnaro sulla sinistra la palla è arrivata al mediano di apertura Haimona che ha fintato il passaggio e poi calciato una palombella giottesca per Parisse che ha afferrato la palla già in volo supersonico orizzontale come nemmeno Superman sarebbe stato capace di fare: 21-13 al 65'. Poi il calcio della sicurezza ancora di Haimona per il 24-13 finale, perché gli azzurri - e questa sì che è prova del rinnovato carattere di tutta la squadra di Brunel - hanno permesso agli spiratati samoani di segnare una meta negli oltre 5 minuti di attacchi finali che non avrebbe cambiato l'esito del match. Bentornata Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino