Rugby All Blacks, è morto a 40 anni Jonah Lomu il più famoso giocatore di tutti i tempi

Rugby All Blacks, è morto a 40 anni Jonah Lomu il più famoso giocatore di tutti i tempi
Jonah Lomu è morto a 40 anni, era il giocatore di rugby più famoso di tutti i tempi. Lutto in Nuova Zelanda dove l'ala mastodontica aveva debuttato a 19 anni fra gli All...

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Jonah Lomu è morto a 40 anni, era il giocatore di rugby più famoso di tutti i tempi. Lutto in Nuova Zelanda dove l'ala mastodontica aveva debuttato a 19 anni fra gli All Blacks. Un'inizio in ombra, anzi fra molte critiche, contro la Francia in tour, poi la fragorosa partecipazione alla Coppa del Mondo in Sud Africa. Le sue cavalcate inarrestabili (solo i padroni di casa sostenuti da Mandela riuscirono a battere gli All Blacks nella finale raccontata nel film Invictus) divennero subito così note anche al di fuori del mondo del rugby che il magnate tv Rupert Murdock decise di avviare uno dei più colossali investimenti nella storia della sport mettendo sotto contratto per 10 anni le federazioni di Nuova Zelanda, Sud Africa e Australia con una spesa di 800 milioni di dollari per creare il torneo Three Nations.








Lomu e le sue mete devastanti contribuirono insomma in quell'anno ad accelerare il passaggio del rugby al professionismo proprio quando quasi 200 giocatori fra i più forti di tutto il mondo del rugby a 15 (Rugby Union) erano pronti a passare al rugby a 13( Rugby League), che proprio per essere pro' si era staccato alla fine dell'Ottocento dal movimento originato dal gioco nato nella città inglese di Rugby: sarebbe stata la morte del rugby così come lo conosciamo e amiamo noi.



E' questo, ben più del suo poderoso modo di giocare e dei record che via via batteva, il più grande merito di Jonah Lomu che però ben presto si scoprì affetto da una rara forma di nefrite che ha richiesto un trapianto e frequenti dialisi. Dopo quella prima coppa del mondo che anche grazie a lui rivoluzionò il mondo del rugby, giocò anche in quella del 1999 ma ormai era iniziata la sua parabola discendente.



Commovente la corsa dei tifosi che si offrirono di donargli un rene. Nemmeno dopo il trapianto, effettuato con una tecnica innovativa per proggerere il nuovo organo nella parte inferiore della gabbia toracica, e ormai lontanissimo dallo stato di grazia dei mondiali sudafricani, Lomu si rassegnò all'inattività: non aveva certo bisogno di soldi ma finì a giocare a Cardiff e anche nella terza divisione francese. Stringeva il cuore vedere giocare a quei ritmi rallentati il gigante dal fisico appesantito che nel 1995 era invece riuscito a aegnare quattro mete nel stessa partita contro l'Inghilterra in semifinale.



Era nato in un sobborgo di Auckland da una famiglia di origine tongana, padre pastore metodista. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino