Il gol di Strootman, prima del recupero, rende meno amaro il 1° ko interno della Roma in questo campionato (striscia di 15 successi, contando gli ultimi 3 del torneo scorso)....
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MODIFICA INDIGESTA
Il ritorno al 4-2-3-1 ha snaturato la Roma. Che, quasi intimorita davanti al 4-3-3 dinamico dei partenopei, ha subìto sia il gioco sia il ritmo del Napoli. E, al tempo stesso, ha accusato psicologicamente la caduta nel derby di Coppa Italia. Non sono bastate le 5 novità: con Szczesny, in campo dall'inizio anche Juan Jesus, De Rossi, Perotti ed El Sharaawy. Fisicamente gli interpreti di Sarri hanno avuto il controllo della situazione in ogni zona del campo, rischiando solo nel recupero e dopo aver sbagliato più volte la palla del 3 a 0. Fazio ha sbagliato nelle 2 azioni che hanno permesso, nel primo tempo e all'alba della ripresa, a Mertens di segnare le reti della vittoria che rilancia i partenopei (3 sconfitte nelle ultime 4 partite prima di presentarsi all'Olimpico). Spalletti è intervenuto solo dopo il 2° gol: Perotti per Fazio e Salah per El Shaarawy. Oltre agli interpreti, ha cambiato il sistema di gioco, riproponendo il 3-4-2-1. Ma, dopo l'espulsione di Sarri per proteste, il risveglio giallorosso è arrivato solo al fotofinish e quindi tardi. E dopo aver rischiato di subire altre reti.
ADESSO IL LIONE
La frenata improvvisa va incidere sulla classifica: la Juventus ha 7 punti di vantaggio e domani gioca a Udine, il Napoli è di nuovo a 2 punti. In attesa di provare il ribaltone, ad inizio aprile contro la Lazio nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, diventa fondamentale la tappa di giovedì in Francia: la Roma, già nella gara d'andata degli ottavi contro il Lione, non può sbagliare. Anche perché l'Europa League può diventare l'unico obiettivo stagionale.
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Il Gazzettino